Incidente porto di Genova: “Vivo per aver cambiato turno”

"Nella torre avrei dovuto esserci io. Invece poco prima dell’una di pomeriggio il collega Maurizio Potenza mi ha chiamato offrendosi di fare il turno al posto mio", sono le parole di Bruno Prinz, ex radiotelegrafista e da otto anni è uno dei telefonisti della Torre Piloti del porto di Genova che racconta come si sia salvato dal disastro del porto di Genova grazie ad un cambio turno. "Con quella telefonata Maurizio mi ha salvato la vita. Ma lui è morto al posto mio" ha dichiarato Prinz ancora incredulo per quello che è accaduto. "Ero con mia moglie sulle alture di Sturla nel Levante genovese, e alle 23 abbiamo sentito un boato: sembrava un colpo di vento, ma non poteva essere visto che era tutto calmo. E neppure un terremoto. Poi, dalla tv, abbiamo scoperto la tragedia" ricostruisce il telefonista che appena se l’è sentita, è voluto andare sul molo Giano a vedere quello che resta della Torre. "Lì c’erano gli alloggi, la mensa, gli uffici, le postazioni radio. Ora non c’è più nulla" continua a ripetere Prinz con le chiavi del portoncino della torre. Anche questa notte Bruno e gli altri sopravvissuti alla tragedia saranno al loro posto al molo Giano, "il servizio non si può interrompere, mi hanno detto che ci sarà una stazione provvisoria su un rimorchiatore in banchina. Il mio posto è lì".