Incendi Pisa, oltre 1000 ettari in fumo: “Ci vorranno 15 anni per ricostruire il bosco”

Continuano a bruciare i boschi del Pisano, in Toscana. Da una prima ricognizione la stima della superficie bruciata è di circa 1000 ettari mentre sono 430 gli sfollati, e sono ancora attivi due fronti di fuoco, verso Vicopisano e Buti. A dirlo il presidente della Regione Enrico Rossi che ha sottolineato che nel pomeriggio alcuni degli sfollati dovrebbero rientrare nelle loro case. “Nel territorio di Calci – ha aggiunto il governatore -, come comunicato dal sindaco, purtroppo ci sono alcuni casi, isolati, di immobili bruciati. Sul fronte meteo le previsioni fino alle 17 segnalano venti in attenuazione con tendenza a ruotare più a est e quindi più favorevoli rispetto all'evoluzione dei due incendi.
Il vento finora ha ostacolato lo spegnimento dei focolai e martedì sera le fiamme hanno raggiunto anche la Val di Serchio. I sindaci di Calci e Vicopisano hanno chiuso subito le scuole e nel pomeriggio di martedì è stato chiuso anche l'aeroporto di Pisa per favorire il lavoro dei mezzi aerei. Scuole e aeroporto resteranno chiusi anche oggi.
Gli sfollati parlano di “scenario apocalittico”: “I vigili del fuoco sono stati i nostri angeli. Era uno scenario apocalittico e per fortuna ci hanno portato qui, in salvo”, ha detto una delle persone portate in salvo che vive nella frazione di Montemagno interamente evacuata. “Spero che questo rogo – ha aggiunto la donna – sia stato provocato da una sbadataggine perché non riesco a pensare a tanta cattiveria e a una mente tanto perversa. Ci sono interi uliveti andati distrutti e danni molto ingenti temo anche alle abitazioni”. Il cambio continuo della direzione delle raffiche di vento ha disorientato più volte i soccorsi. Due squadre di vigili del fuoco sono state circondate dalle fiamme sulla strada per il Monte Serra: coraggio e molto sangue freddo hanno permesso a uomini e mezzi di mettersi in salvo.
La Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, il decreto è stato firmato dal presidente Rossi che ha annunciato lo stanziamento di 200.000 euro per coprire le spese dei soccorsi. La procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di rogo doloso. A indagare saranno i carabinieri forestali insieme ai vigili del fuoco.
Secondo Coldiretti ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Ai costi per gli interventi di emergenza per spegnere le fiamme da terra e con i mezzi aerei e per la necessaria evacuazione si aggiungono quelli per la ricostituzione del patrimonio boschivo ma il fuoco – sottolinea Coldiretti – ha pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità con animali morti e piante secolari distrutte e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste andate a fuoco saranno impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, delle castagne e dei piccoli frutti e dei funghi. “Circa diecimila piante di ulivo anche secolari – continua Coldiretti – sono stati distrutte dall’incendio che ha colpito anche vigneti e castagneti e ha minacciato abitazioni rurali e alcuni agriturismi che sono stati costretti ad evacuare con una stima salita ad oltre 6 milioni di euro di danni solo per l’agricoltura con gli ulivi che dovranno essere ripiantati e ci vorranno almeno cinque anni prima che si torni a produrre. Superata l’emergenza occorrerà intervenire rapidamente per far ripartire le attività produttive anche con interventi straordinari per il reimpianto delle coltivazioni andate distrutte dal fuoco”.