Incendio in campo migranti di Foggia, morto 20enne: è il secondo episodio in pochi giorni
Un ragazzo di 20 anni è morto carbonizzato in un violento incendio avvenuta nella notte all’interno del cosiddetto `Ghetto dei Bulgari´, l'insediamento di baracche che si trova in località Pescia, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri dal capoluogo. Ancora da accertare cosa abbia innescato l'incendio, divampato poco prima delle 2, le cui fiamme hanno distrutto almeno un centinaio le baracche, realizzate con cartone, legno e altro materiale di fortuna, e con esse tutto quanto era all’interno: documenti, abbigliamento, generi alimentari. Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Foggia, Cerignola e Manfredonia, con due supporti. Gli uomini del 115 hanno circoscritto le fiamme e proceduto alla bonifica del sito. Recuperate e messe in sicurezza decine di bombole di gas che, se intaccate dalle fiamme, avrebbero provocato danni molto più seri. I carabinieri hanno aperto un'inchiesta. Sembra che l’incendio sia stato innescato da una stufetta mal funzionante. Nell’insediamento vivono almeno un migliaio di persone, tra cui molti bambini, che vivono in condizioni di estrema indigenza.
Si tratta del secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel foggiano ospitano i migranti. Esattamente una settimana fa le fiamme avevano avvolto il ‘Gran Ghetto‘ nelle campagne tra San Severo e Rignano, distruggendo un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. Un uomo è rimasto contuso e un altro intossicato. Anche in quel caso a causare il rogo è stato il malfunzionamento di una stufa. In merito all’incendio di stanotte, comunque, i militari non hanno escluso la pista del dolo: alcuni presenti, infatti, hanno riferito di un violento litigio tra famiglie residenti nel ghetto, poche ore prima che le fiamme divampassero nel campo.