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In Sicilia impiantato pacemaker senza fili a una bimba, meno di 10 casi al mondo: “Il giorno dopo correva e giocava”

A Taormina è stato impiantato su una bimba di 10 anni un pacemaker senza fili: meno di 10 casi al mondo. A Fanpage.it il medico spiega: “L’indomani è andata a casa, correva e giocava”
Intervista a Dott. Paolo Guccione
Primario della Cardiologia del Centro Cardiologico Pediatrico Bambino Gesù di Taormina
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A sinistra il dottore Paolo Guccione
A sinistra il dottore Paolo Guccione

A una bimba di 10 anni affetta da cardiopatia congenita è stato impiantato un pacemaker senza fili. Un caso rarissimo: se ne contano meno di 10 al mondo. L'intervento è stato eseguito al Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina, in Sicilia dall'equipe guidata dal primario della Cardiologia, Paolo Guccione. L'intervento ha visto la partecipazione di un team di lavoro in collaborazione con la Cardiologia dell'Ospedale di Ragusa, per un successo "made in Sicilia" che ha cambiato per sempre la vita della piccola paziente.

Raggiunto da Fanpage.it Guccione spiega: "L'impegno congiunto dei professionisti che si occupano di cardiologia dà risultati straordinari. L'orgoglio del Sud è che possiamo fare tutto grazie ai professionisti che abbiamo la fortuna di avere. Anche se il mio orgoglio più grande resta il sorriso della bambina".

Il medico: "Il giorno dopo è tornata a casa, giocava e rideva"

Questa tecnologia senza fili, conosciuta come leadless, permettere di mantenere alta la qualità della vita del paziente, un aspetto fondamentale soprattutto considerata la tenera età della bambina. "L'indomani la bambina è tornata a casa, stava bene, correva e giocava".

Si tratta di una tecnologia ben nota in cardiologia, ma poco applicata ai bambini. Secondo lo studio più completo sul pacemaker senza fili per pazienti pediatrici, al 2023 si contavano 8 casi nel mondo. Nel corso del 2025 si è aggiunto quello dell'11enne operata all'ospedale Mayer di Firenze, e oggi anche la Sicilia fa parte di questo primato con una paziente di 10 anni dal peso inferiore ai 30 chili.

All'operazione hanno partecipato Rosario Foti, Antonio Parlavecchio, Carlo Cardi; in collaborazione con il Antonino Nicosia, direttore Cardiologia Ospedale di Ragusa, e gli anestesisti Enrico Iannace e Marco Cutini. "Sicuramente senza di loro non sarebbe stato possibile", ammette Guccione.

Tutto per dare una nuova occasione alla piccola che adesso potrà avere una vita il più possibile normale. "Questo pacemaker evita tagli sul torace previsti con altre procedure, e già non averli ha un impatto psicologico molto positivo su una bambina di 10 anni – chiarisce il primario – inoltre, ci consente di migliorare la funzione della valvola tricuspide e con essa la qualità della vita di questi bambini che oltre a essere stati operati per una cardiopatia congenita hanno bisogno anche dell'elettrostimolazione".

Come funziona il pacemaker senza fili

Il dispositivo, sotto i 2 grammi e lungo circa 25 millimetri, è stato posizionato attraverso una vena del collo e fissato all’apice del ventricolo destro: regola il battito senza elettrocateteri e senza attraversare la valvola tricuspide.

"Normalmente – spiega Guccione – il pacemaker viene impiantato tradizionalmente con un cavo che raggiunge il muscolo ventricolare destro, attraversando la valvola tricuspide, e poi raggiunge la parte alta della regione sottoclaveare [lo sterno n.d.r.]. A questo punto viene creata una sorta di tasca e il pacemaker viene incapsulato nell'organismo. La procedura tradizionale prevede quindi un taglio, e un cavo che decorre lungo le vene e soprattutto che attraversa la valvola tricuspide".

Una soluzione che però per i piccoli pazienti affetti da cardiopatia congenita non è sempre percorribile: "La nostra paziente presentava già una disfunzione della tricuspide importante, quindi abbiamo applicato una metodica già nota per gli adulti, ma innovativa in ambito pediatrico".

"Le sinergie che si possono trovare al sud, in Sicilia, sono straordinarie e ci possono consentire di raggiungere risultati ancora più importanti perché riguardano bambini così piccoli".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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