In Italia un bambino su 10 è troppo povero per festeggiare il suo compleanno
Quasi un bimbo su 10in Italia vive in famiglie che non possono permettersi di festeggiare il suo compleanno e invitare a casa i suoi amici. Allo stesso non riescono a comprargli abiti e libri nuovi, o a mandarlo in gita con la scuola. Sono i dati, tristi, comunicato nel sesto Atlante dell'Infanzia (a rischio) ‘Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili', diffuso oggi da Save the Children. Secondo il rapporto, che ieri è stato consegnato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, circa un bambino su 20 non può comprare su due paia di scarpe l'anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione) e non riceve un pasto proteico al giorno. E ancora un bambino su 6 – si legge ancora nel dossier – non può frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc).
– Secondo la prima mappa, realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera, “almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi e molti di più coloro che hanno assistito all’uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata. 546.000 gli under 18 – il 5,4% della popolazione 0-17 anni – nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia”. Mentre sono oltre 500mila i giovani(tra 15 e i 29 anni, prevalentemente laureati) che negli anni si sono trasferiti al Nord in cerca di lavoro, o nella speranza di migliori condizioni di vita. “Illegalità e povertà educativa si alimentano a vicenda – osserva Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa –. Vivere in un ambiente deprivato dal punto di vista sociale ed educativo per un bambino significa non avere l’opportunità di scoprire le proprie capacità e i propri talenti e non poter costruire liberamente il proprio futuro. È questo che intendiamo quando parliamo di povertà educativa, una piaga drammatica nel nostro Paese”.