In gita solo chi ha media del 7, la decisione di una scuola a Ferrara scatena la polemica: “Limiti di budget”

Niente gita scolastica per gli studenti che non arrivano alla media del 7. Sta facendo discutere il provvedimento, reso noto nelle scorse ore, deciso da una scuola superiore di Ferrara, l'Einaudi, che ha fissato alcuni criteri da rispettare per poter partecipare al viaggio di istruzione rivolto alle classi terze, che si svolgerà il prossimo febbraio a Napoli. Tra questi, avere una media dei voti uguale o superiore al 7.
Ma la decisione non è piaciuta a tutti, in particolare ad alcuni genitori che hanno già chiesto un incontro con la preside, come riporta Il Resto del Carlino. Il provvedimento ha come obiettivo principale il rispetto del nuovo tetto di spesa di 140mila euro, oltre il quale, da quest’anno, le scuole sono obbligate a gestire i viaggi di istruzione come se fossero appalti.
Pertanto, la preside Marianna Fornasiero ha spiegato che "in primis, dal viaggio d'istruzione abbiamo escluso tutti quelli che avevano provvedimenti disciplinari, ossia note disciplinari a registro, poi tutti quelli con voti di comportamento inferiore a 8 nello scrutinio dello scorso anno. Solo tra quelli rimasti, non potendo superare una certa soglia finanziaria, abbiamo dovuto introdurre un altro criterio oggettivo, altrimenti l'unica possibilità sarebbe stata il sorteggio e non ci sembrava corretto. Quindi abbiamo introdotto la media finale scolastica dello scrutinio maggiore o uguale al 7″. Per gli studenti esclusi, la scuola prevede comunque una sorta di priorità per l’anno successivo.
Quello dello gite scolastiche è un tema delicato per molti dirigenti scolastici dopo le modifiche degli anni scorsi al Codice degli appalti e la fine della deroga concessa dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Lo scorso anno, grazie alla deroga, gli istituti potevano gestire autonomamente le gite, anche se il costo superava i 140mila euro, senza seguire le regole più complesse degli appalti pubblici. Con la scadenza della deroga, invece, ogni viaggio ora deve rispettare criteri specifici di trasparenza che complicano la gestione burocratica per gli istituti. Come ha infatti spiegato il MIM nel documento "Viaggi d’istruzione – Indicazioni operative Anno Scolastico 2025/2026", gli istituti scolastici possono procedere in autonomia, senza chiedere consulto a più operatori economici, in caso di affidamenti di importo inferiore ai 140mila euro, che quindi possono avvenire in modo diretto e senza dover interpellare nessuno. Nel caso in cui si superi tale soglia, allora gli istituti scolastici devono fare riferimento a una "centrale di committenza abilitata", usando le piattaforme telematiche che sono state messe a disposizione a tal proposito.