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In Francia è emergenza aviaria: abbattute circa 350mila anatre

In Francia torna l’emergenza aviaria, già affrontata negli inverni dal 2015 al 2017. I focolai confermati sono circa un centinaio e sono già state disposte delle misure per aiutare gli allevatori colpiti dalla nuova emergenza. A breve i primi versamenti per l’aiuto a coloro che sono stati colpiti dagli abbattimenti forzati.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le autorità sanitarie francesi vogliono estendere le procedure di abbattimento preventivo delle anatre nel sud ovest della Francia, zona particolarmente attiva nella produzione del foie gras. Si cerca di contenere la propagazione dell‘influenza aviaria, che sembra essere fuori controllo in Francia. "Nuovi focolai appaiono di continuo" ha dichiarato Marie-Pierre Pè, la direttrice di Cifog, ente che rappresenta il comparto del foie gras. Ha parlato di circa un centinaio di focolai confermati in Francia, in particolare nel dipartimento delle Landes, ma anche nel Gers e nei Pyreénées-Atlantiques.

L'altro ieri il ministero dell'Agricoltura di Parigi ha annunciato che per bloccare la propagazione del virus si è già proceduto all'abbattimento di oltre 200.00 anatre e altre 400.000 saranno uccise prossimamente. Circa 100.000 anatre sono state abbattute all'interno di focolai identificati mentre altre 104.000 sono state oggetto di abbattimento preventivo intorno a questi stessi focolai.

Con le Lande sono coinvolti anche i dipartimenti degli Alti Pirenei, dei Pirenei Atlantici e del Gers. Non si tratta della prima volta che la Francia deve fronteggiare un'epidemia di aviaria. Già negli inverni del 2015-2016 e 2017 il Paese aveva dovuto affrontare situazioni simili. All'epoca furono abbattuti milioni di animali di questa specie. Il ministro dell'Agricoltura Julien Denormandie ha dichiarato che è stato predisposto un meccanismo di aiuto a vantaggio degli allevatori colpiti dalla nuova ondata di aviaria e che l'immissione quanto prima dei versamenti per aiutarli. Ha confermato così la volontà di accelerare l'abbattimento degli animali, che in un momento storico critico come quello attuale causato dalla pandemia ancora in atto da Covid-19 sembra essere più che mai, secondo il paese, una misura necessaria per contenere i rischi.

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