Ilva, inquinamento anche dopo i Riva: indagati i commissari Bondi e Gnudi

Nuova inchiesta della Procura di Taranto sull'Ilva. Questa volta è la gestione dei rifiuti che torna nel mirino degli inquirenti. L'ex commissario straordinario dell'Ilva Enrico Bondi (in sella dal giugno 2013 al giugno 2014, fu nominato dal governo Letta) e uno dei tre commissari dell'azienda in amministrazione straordinaria, Piero Gnudi (voluto dal premier Renzi), sono tra i destinatari di un avviso di proroga delle indagini della procura di Taranto sulla gestione dei rifiuti nella discarica “Mater Gratiae”. Oltre a loro nella lista degli indagati figurano anche i nomi dell’ex direttore dello stabilimento tarantino, Antonio Lupoli, e del suo successore e attuale direttore, Ruggiero Cola. I reati ipotizzati sono gestione non autorizzata dei rifiuti e getto pericoloso: agli indagati è stato notificato un avviso di proroga delle indagini poiché l'inchiesta era stata avviata lo scorso gennaio.
Indagine coordinata dal procuratore Franco Sebastio – “L’indagine è proprio agli albori – fanno sapere da ambienti giudiziari – per ora c’è l’iscrizione degli indagati, un atto dovuto, per accertare poi le reali responsabilità in base alle decine di segnalazioni ed esposti arrivati negli ultimi mesi da ambientalisti e cittadini”. L'indagine è coordinata dal procuratore Franco Sebastio, dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dai sostituti Giovanna Cannarile, Mariano Buccoliero e Remo Epifani, lo stesso pool già titolare dell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’era della gestione dell’Ilva della famiglia Riva. L’inchiesta “Ambiente svenduto” sul presunto disastro ambientale provocato dal Siderurgico è sfociata in una raffica di rinvii a giudizio: tra gli imputati rinviati a giudizio c’è anche l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata in concorso. Il processo comincerà il 20 ottobre.