Il vescovo di Ventimiglia vieta la messa in suffragio a Benito Mussolini

Monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, non ha concesso l'autorizzazione a celebrare una messa in suffragio a Benito Mussolini, ucciso il 28 aprile del 1945 mentre tentava di fuggire travestito da soldato tedesco a bordo di un camion, fingendo di essere ubriaco e addormentato. La messa avrebbe in teoria dovuto svolgersi domani, a 74 anni dalla morte del dittatore, nella chiesa di Sant'Agostino di Ventimiglia. La cerimonia era stata richiesta da un gruppo di “nostalgici” guidati da un avvocato della città ligure e come raccontato da Il Secolo XIX si erano create delle forti polemiche sollevate soprattutto dall’Anpi.
"La messa è un atto di culto a Dio e come tale deve rimanere. Ogni fedele ha il diritto di richiedere una messa o una preghiera per chiunque perché il suffragio è un’opera di misericordia che non viene negata a nessuno. Questo atto, però, deve essere sempre rispettato nella sua specificità e deve essere scevro da qualsiasi strumentalizzazione che ne travisi il senso. Per questo motivo riteniamo preferibile non accondiscendere a questa richiesta, perché ne è stato fatto un motivo di strumentalizzazione e la messa non deve diventare occasione di pubblicità". E ancora: “Resta aperta la possibilità – aggiunge il vescovo – che una o più messe in suffragio di chicchessia vengano celebrate in condizioni di migliore opportunità ed adeguate per l'atto religioso che si va a celebrare".