Il sindaco di Telgate firma l’ordinanza “anti-ebola”

E’ stata ribattezzata “ordinanza anti Ebola”, ma non è stata emessa in una capitale africana colpita dal famigerato virus, bensì a Telgate, un paesino lombardo di 5mila abitanti. A firmarla è stata il sindaco leghista, Fabrizio Sala, che ha vietata la dimora in qualsiasi struttura di accoglienza a persone senza documento d'identità e certificato medico. “Il motivo che mi ha spinto a firmare questa ordinanza, la prima in Lombardia, è molto semplice – spiega Sala – Come tutti sanno, da luglio a oggi sono transitati nella nostra regione numerosi cittadini extracomunitari provenienti dai Paesi africani e asiatici, giunti anche a causa dell'operazione denominata ‘Mare nostrum', che sono stati e sono tuttora ospitati in strutture gestite da operatori, enti e associazioni. Si tratta di una decisione ragionata e necessaria per tutelare la sicurezza e la salute degli abitanti di Telgate".
Come evidenzia anche l’Eco di Bergamo, l’”ordinanza anti-ebola” prevede una serie di provvedimenti, come il divieto di dimora anche occasionale a Telgate per chi non ha un regolare documento di identità e il certificato dell’Asl che attesti le condizioni di salute, l’obbligo di sottoporsi entro tre giorni a visita medica per chi è privo di permesso di soggiorno o tessera sanitaria con lo scopo di verificare “l’eventuale presenza di malattie infettive, quali ad esempio la tubercolosi, l’ebola, la scabbia e l’epatite”. Ma all’interno della stessa Lega Nord di Bergamo, di cui fa parte il sindaco di Telgate, non tutti sono d’accordo con questo provvedimento: per il coordinatore dei sindaci leghisti, Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano, “non è una priorità, gli altri sindaci non ne hanno evidenziato l’urgenza e la necessità”.