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Il presidente Mattarella grazia Gabriele Finotello: uccise il padre a martellate al culmine di una lite

Il presidente Mattarella ha concesso la grazia totale a Gabriele Finotello, che nel febbraio del 2021 uccise a martellate il padre al culmine di un lite a Porto Viro. Graziato, in modo parziale, anche Massimo Zen, che uccise un giostraio dopo una rapina.
A cura di Ida Artiaco
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso oggi la grazia a Gabriele Finotello, che nel febbraio del 2021 uccise a martellate il padre al culmine di un lite a Porto Viro (Rovigo). Condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per omicidio volontario, la Corte d'Assise riconobbe una parziale infermità.

La decisione del Capo dello Stato, che ha estinto l'intera pena residua da espiare, pari a quattro anni e tre mesi di reclusione, "ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del particolare contesto in cui è maturato l'episodio che ha portato al delitto, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minacce da parte della vittima anche nei confronti della madre Stefania, da cui si era separato, e del fratello Davide, di tre anni più giovane", si legge nella motivazione.

I fatti risalgono al 22 febbraio 2021. Fu proprio Gabriele a chiamare le forze dell'ordine. "Venite, venite, fate presto", disse dall'appartamento al primo piano di una viletta bifamiliare di Porto Viro. All'epoca aveva 29 anni e un rapporto difficile con il padre Giovanni, preso a martellate al culmine dell'ennesima lite e morto poco dopo in ospedale.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, quel giorno, il giovane – che non aveva rinunciato a far visita al genitore nonostante vivesse ormai in un'altra casa – trovò il padre ubriaco. I due cominciarono a litigare e il padre avrebbe ricordato al figlio le violenze passate. Parole che avrebbero scatenato la rabbia di Gabriele che, dopo aver preso a martellate il padre, tentò di soccorrerlo, chiamando il 112 e aspettando i carabinieri in casa.

Finotello non è stato l'unico graziato da Mattarella oggi. Il Capo dello Stato ha infatti concesso la grazia anche ad un altro omicida, Massimo Zen, classe 1971, ex guardia giurata di Cittadella (Padova) condannato a 9 anni e 6 mesi per l’omicidio nel 2017 del giostraio Manuel Major, in fuga dopo un furto a un bancomat. A chiedere la clemenza per il vigilante al Quirinale, lo scorso giugno, era stato il consigliere regionale della Lega in Veneto Giulio Centenaro, allegando una petizione di 1.500 firme. In questo caso la grazia però è parziale ed estingue tre anni e tre mesi della condanna residua.

Grazia totale invece per Patrizia Attinà, nata nel 1972, condannata alla pena complessiva di due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione per i reati di furto e estorsione, commessi nel 2012 e nel 2016. Infine Ancuta Strimbu, classe 1986, condannata a nove anni e sette mesi per estorsione e di violazione della disciplina in tema di sostanze stupefacenti, ha avuto uno “sconto” di un anno e sei mesi che le consentirà di ottenere l’affidamento in prova al servizio sociale.

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