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Il medico che ha curato la bimba arrivata da Gaza a Firenze con tumore di 1,5 chili: “Mai vista una massa così”

È stata operata al Meyer di Firenze la bambina con un tumore raro che a fine settembre era stata evacuata da Gaza. Come ha raccontato a Fanpage.it Enrico Ciardini, che ha coordinato l’operazione di rimozione della neoplasia, quello della bambina era un caso particolare e delicato, che ha richiesto la partecipazione di molti esperti diversi.
A cura di Bianca Caramelli
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È stata operata al Meyer di Firenze la bambina con un tumore raro evacuata da Gaza a fine settembre. Quando è arrivata, la piccola aveva dieci giorni di vita. Ora ne ha 28 e le sue condizioni sono sempre migliori.

Merito dell'équipe dell'ospedale pediatrico, che si è trovata ad affrontare una sfida non da poco. "Il quadro generale era molto impegnativo", ha detto a Fanpage.it il dottor Enrico Ciardini, che ha coordinato l'operazione. La bambina è arrivata infatti con un teratoma sacro-coccigeo, una condizione rara che colpisce 1 bambino ogni 40/50mila. "Una neoplasia del genere su una neonata è una patologia che richiede particolari attenzioni nel contesto di una operazione. Ci potrebbe essere un'eventuale rottura del tumore o una compromissione del circolo", ha spiegato il chirurgo.

L’equipe medica che ha operato la neonata
L’equipe medica che ha operato la neonata

"Anche se al Meyer abbiamo già affrontato questo tipo di tumore" ha continuato Ciardini "da quel che ricordo io non l'abbiamo mai visto con un volume del genere". La massa tumorale, infatti, pesava quasi 3 volte la bambina. Per questo è stato necessario un intervento multidisciplinare a cui hanno partecipato "molti esperti diversi: chirurghi, neonatologi, anestesisti, ma anche colleghi che si occupano anche dello studio delle colonizzazioni batteriche".

Dopo l'operazione, la bambina è stata ricoverata nella Terapia intensiva neonatale, dove si trova attualmente nell'attesa che la ferita si rimargini. Per via della dimensione del tumore, infatti, era molto grande, ma per fortuna sta migliorando.

La bambina è arrivata in Italia nella notte tra il 29 e il 30 settembre. Era nata nell'ospedale Al-Shifa di Gaza City, dove non avrebbe potuto ricevere le cure adeguate. Per questo, è stata evacuata in Italia, insieme ad altri 14 bambini e ai familiari. Al Meyer è stata accolta non solo dal personale medico e infermieristico, ma anche dagli operatori del servizio sociale e dai mediatori linguistici, tutti parte della Fondazione Meyer, che ha gestito anche la famiglia della bambina.

"Qui al Meyer accogliamo tantissimi pazienti e tutti ricevono grandi attenzioni, com'è giusto che sia", ha detto ancora Ciardini "ma è ovvio che c'è qualcosa di incomprensibile nel pensare che certi bambini arrivino da zone di guerra" dove il loro futuro sarebbe stato sicuramente diverso.

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