Il fumo spegne la fame, agisce su un ormone dell’appetito

Per molti è la "scoperta dell'acqua calda": fumare riduce l'appetito. A dimostrarlo finalmente anche uno studio scientifico secondo cui l'apporto calorico viene ridotto mediamente di 152 calorie a pasto, ed è per questo che molto spesso smettere di fumare è associato a un aumento di peso (studi evidenziano che si possono metter su anche 10 chili in 5 anni dall'ultima ‘bionda').
Secondo uno studio presentato al congresso internazionale della European Respiratory Society (ERS) e condotto – su un campione di 14 persone – da Konstantina Zachari della università Harokopio di Atene le sigarette hanno un effetto immediato sull'introito energetico, con una riduzione di 152 calorie ingerite mangiando ad libitum a un buffet ricco di leccornie dolci e salate.
Che fumare aiuti a controllare l'aumento di peso non sarebbe dunque solo una leggenda popolare ma un dato di fatto sostenuto da dati scientifici. Si stima che smettere di fumare si associ a un aumento di peso medio di 10 chili in 5 anni: fino ad oggi erano pochi gli studi che hanno cercato di comprendere quale sia il nesso (metabolico e/o psicologico) tra fumo e controllo del peso, fin quando alcuni ricercatori hanno eseguito un doppio esperimento: in una prima fase i partecipanti dovevano astenersi dal fumare per un giorno, nel secondo potevano fumare. In tutti e due i casi i partecipanti sono stati invitati a mangiare quanto volevano a un buffet. Il loro introito calorico risultava in media ridotto di 152 calorie quando i volontari avevano fumato prima di presentarsi all'abbuffata. Esami di laboratorio hanno dimostrato che alla sigaretta corrisponde una riduzione della concentrazione dell'ormone dell'appetito, la grelina.