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Il dottore di famiglia con otto ambulatori e oltre 1700 pazienti: “Anche 100 chilometri al giorno”

La storia del dottor Guido Santini, definito da Fimmg “Uno dei tanti modelli positivi di medicina generale che con passione e organizzazione riesce ad essere, anche nelle aree più rurali, un punto di riferimento essenziale per la salute dei cittadini”.
A cura di Antonio Palma
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Otto ambulatori, oltre 1700 pazienti sparsi in diverse frazioni e località del Casentino e una media di circa 50 chilometri al giorno che in alcuni casi diventano anche cento per raggiungere i suoi pazienti. È la storia di un giovane medico di famiglia toscano che ha preso la sua professione di medico di base come una missione riuscendo a fornire assistenza a un territorio che altrimenti sarebbe rimasto scoperto.

"Cerco di organizzarmi per ottimizzare gli spostamenti ma poi ci sono gli imprevisti che ti portano a percorrere anche 100 chilometri in un solo giorno" ha racconta il dottor Guido Santini all'edizione fiorentina di La Repubblica che ha ricostruito la sua storia.

Tutto è nato nel luglio dello scorso anno quando il medico trentenne, dopo aver ottenuto una convenzione come medico di famiglia, ha iniziato a esercitare la professione per la quale ha studiato proprio durante gli ultimi sei mesi del corso di formazione.

All’inizio i pazienti erano limitati ad alcuni centri ma col passare del tempo e l’addio alla professione di alcuni colleghi per raggiunti limiti di età, la platea si è allargata sempre di più fino ad arrivare a 1770 pazienti.

Lo studio principale è a Rassina, frazione di Castel Focognano, in provincia di Arezzo, ma il dottor  Santini visita anche a Chitignano, Chiusi della Verna e nelle frazioni di Corezzo e Rombocchi e infine nei territori di Talla e Faltona dall’agosto scorso.

Un via vai quotidiano tra frazioni e località del Casentino che lo costringe a macinare decine di chilometri al giorno. Un territorio impervio che aumenta le distanze da coprire per rispondere alle varie chiamate domiciliari e anche in tre rsa.

“Uno dei tanti modelli positivi di medicina generale che con passione e organizzazione riesce ad essere, anche nelle aree più rurali, un punto di riferimento essenziale per la salute dei cittadini” lo definiscono dalla Fimmg, la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.

"Almeno un terzo dei miei pazienti ha più di 70 anni – racconta il Santini a La Repubblica, concludendo: “Diciamo che in campagna c'è un rapporto più umano e il dottore è una figura centrale. In città tutto si perde un po' diventa più ‘industriale'. sebbene il medico resti sempre un punto di riferimento fondamentale".

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