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Covid 19

Il commissario Arcuri: “Nulla per ora è cambiato, non fatevi influenzare dal calendario”

Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus in Italia, ha parlato del possibile allentamento delle misure di contenimento: “Raccomandazione a tutti i cittadini: astenetevi dal pensare che sia arrivato il momento di tornare alla normalità. Dobbiamo fare di tutto affinché gli sforzi fatti finora vengano vanificati”.
A cura di Ida Artiaco
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Domenico Arcuri, commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus in Italia, mette un punto alle previsioni e in alcuni alle polemiche degli ultimi giorni su una possibile riapertura del Paese dopo Pasqua. Lo ha fatto nel corso del punto stampa quotidiano, in cui ha fotografato la situazione dell'epidemia. "Stiamo contenendo la portata del virus ma la sua circolazione è ancora rilevante. Per questo faccio una raccomandazione a tutti i cittadini: astenetevi dal pensare che sia arrivato il momento di tornare alla normalità – ha sottolineato -. Non vi fate influenzare da calendari e sensazioni. Sappiate che usciremo da questo dramma solo se ognuno farà la sua parte con sacrificio. Alcune immagini diffuse dagli organi di informazione e sui social dalle quali traspare allentamento nel rigore del comportamento di pochi non vanno preso ad esempio".

Arcuri ha infatti ribadito con forza che non è ancora arrivato al momento di allentare la presa rispetto alle misure di restrizione stabilite dal Governo. "Dobbiamo fare di tutto affinché gli sforzi fatti finora vengano vanificati. Per riuscirci dobbiamo attenerci alle indicazioni che conosciamo tutti. Per ora nulla è cambiato". Il commissario ha fatto anche il punto sull'attività di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e dei macchinari. "I posti letto in terapia intensiva sono diventati 9284, il 79 per cento in più rispetto all'inizio dell'emergenza – ha specificato -. Quelli nei reparti di malattia infettiva ora sono sono 34320, oltre quattro volte di più. Si tratta di uno sforzo gigantesco. Abbiamo distribuito a ieri sera 1.679 ventilatori alle regioni. 5 giorni fa erano 1.280. Oggi ne distribuiremo altri 133. I dispositivi di protezione individuale sono 51,8 milioni e sono stati inviati sempre alle Regioni. Si può dire che abbiamo raggiunto traguardo importante: le mascherine arrivano a destinazione in tempo ragionevole. La dimensione degli approvvigionamento ci ha permesso di equilibrare la ripartizione territoriale di queste importanti apparecchiature. In questo modo possiamo continuare a perseguire il doppio obiettivo di contrastare la diffusione del virus dove circola di più e di non permettere la sua propagazione nelle regioni del Sud dove è ancora contenuto".

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