Il commando, il piano, le tredicesime rubate e la fuga a piedi: cosa sappiamo sulla rapina al portavalori sulla A2

Un colpo premeditato e programmato nei minimi dettagli da una banda di almeno 8 persone che per svaligiare il portavalori lungo l'autostrada A2 sulla Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Scilla e Bagnara, si è dotata di armi di vario calibro, probabilmente fornite dalla ‘Ndrangheta. Il denaro rubato (che ammonta circa a 2 milioni) avrebbe dovuto essere smistato agli uffici postali della zona per essere destinato al pagamento di tredicesime e pensioni.
Per colpire il portavalori, i rapinatori hanno isolato la zona spargendo chiodi sull'asfalto e dando alle fiamme due auto in mezzo alle corsie per impedire l'accesso ad altri veicoli. Il tutto è avvenuto intorno alle 6.30 di ieri e quando il veicolo si è fermato in galleria, il commando ha colpito esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco, senza causare fortunatamente feriti. La circolazione autostradale è rimasta bloccata per oltre un'ora in direzione Salerno.
Per aprire il portellone del veicolo blindato, i rapinatori hanno utilizzato dell'esplosivo. Le guardie giurate a bordo sono state bloccate e i rapinatori hanno potuto prendere i sacchi contenenti il denaro.
Al momento dell'intervento delle forze dell'ordine, le guardie giurate erano ancora sotto choc e sono state accompagnate in ospedale per accertamenti. Buona parte del bottino, stando a quanto apprende Fanpage.it da fonti informate, sarebbe andata persa durante le fasi concitate dell'assalto.
I rapinatori potrebbero essere fuggiti a piedi, attraversando il vicino svincolo di Bagnara Calabria, dove ad attenderli potrebbero esserci stati alcuni complici. Sulle indagini, attualmente in corso, le autorità stanno mantenendo il massimo riserbo. Sono stati ascoltati i racconti delle guardie giurate che erano sul luogo della rapina, mentre tramite ricerche serratissime si sta cercando di risalire all'identità dei membri della banda che ha colpito sulla A2.