“I casi Covid tornano a crescere, in autunno dovremo inseguire ancora il virus”: l’allarme di Gimbe

I casi Covid tornano a crescere, e anche abbastanza rapidamente. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe mostra chiaramente l'ennesima inversione di tendenza. Il calo ormai si è interrotto e la curva sembra pronta a impennarsi ancora: sono 177.877 i contagi dell'ultima settimana, contro i 149.885 della precedente, in percentuale è più 18,7%. Nel frattempo restano stabili i decessi (sono 759, più 1,7%), calano i ricoverati sia in terapia intensiva (45 in meno) che in area medica (1.166 in meno) e in generale gli attualmente positivi sono ben 101mila in meno.

Come sempre la Fondazione Gimbe pone l'accento sull'altissimo numero di non vaccinati contro il virus: sono 6,82 milioni coloro che avrebbero diritto a ricevere la somministrazione, di questi solo 1,31 milioni è coperto dal punto di vista immunitario perché guarite dal Covid da meno di sei mesi, mentre gli altri 5,51 milioni non sono protetti. La campagna ormai si è completamente interrotta per quanto riguarda le prime dosi: la scorsa settimana ne sono state fatte appena 1.760.

Il problema – però – è la quarta dose: la platea individuata dal ministero della Salute è di oltre 17 milioni di persone, ma il secondo booster è stato somministrato a poco più di due milioni. Anche qui, la campagna vaccinale ha rallentato moltissimo: la scorsa settimana la media è stata di 9.999 somministrazioni al giorno. Parliamo di circa 70mila vaccinazioni a settimana. Se consideriamo che ne mancano 15 milioni all'appello è chiaro che la quarta dose è stato un sostanziale fallimento.

Chiudendo il monitoraggio della sua Fondazione, il presidente Nino Cartabellotta lancia un allarme rivolto alla politica impegnata in questi giorni nella campagna elettorale: "La pandemia ha trovato posto solo per strumentalizzazioni politiche, ma i dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole". Dopo un riepilogo della situazione insiste: "Non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, fortemente invocato dalla Fondazione Gimbe sulla scia delle raccomandazioni dell’Oms Europa".
I punti sono chiari: "Aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave". E infine l'avvertimento: "In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie".