video suggerito
video suggerito

“Ho lasciato la Sardegna per lavorare ma mi sono pentita: durante le feste di Natale siamo ‘cittadini di serie B'”

Martina denuncia a Fanpage.it la discriminazione sui trasporti per i sardi: pochi voli, prezzi alti e viaggi impossibili. “Costretta a lasciare Cagliari per lavorare”.
0 CONDIVISIONI
Martina Pinna, 34 anni, ha lasciato la sua Sardegna per lavoro ma le difficoltà di tornare a casa stanno abbassando la sua qualità della vita
Martina Pinna, 34 anni, ha lasciato la sua Sardegna per lavoro ma le difficoltà di tornare a casa stanno abbassando la sua qualità della vita

"Sono una cittadina di serie B solo perché sono sarda. Alla luce di tutte le difficoltà che incontro per spostarmi soprattutto a Natale e durante l'estate mi sono pentita di essermi trasferita, ma è stata una scelta obbligata dovuta al lavoro". È la denuncia che fa a Fanpage.it Martina Pinna, impiegata di 34 anni che due anni fa ha lasciato la sua Cagliari per Genova.

"Genova è collegata solo due volte a settimana con Cagliari. O parti quei giorni o non parti, anche perché i posti sono pochissimi". E infatti Martina non ci è riuscita per queste feste di Natale: "Ai primi di novembre non ho trovato nulla, c'era solo un volo dal prezzo impossibile, quindi adesso mi arrangio col Flixbus e partendo da un'altra città".

La testimonianza: "Contro noi sardi discriminazione totale"

Da 2 anni Martina vive e lavora a Genova, il problema è che qui non ci sono collegamenti aerei con Cagliari, la sua città natale, se non due volte a settimana. Una finestra temporale davvero ristretta, soprattutto nei periodi in cui la domanda è più alta come l'estate o le feste di Natale. Il risultato è che per lei tornare in queste occasioni è quasi impossibile, a meno di non pagare un prezzo decisamente elevato.

"I voli non ci sono proprio – spiega Martina – perché sono in poche giornate che mi costringerebbero a prendere dei giorni di ferie che semplicemente non ho. Alla fine ho acquistato un volo il 23 dicembre da Milano, perché l'ultimo da Genova era il 22 pomeriggio, a un prezzo impossibile".

Molti lavoratori che dal Sud si trasferiscono al Nord lamentano il caro-prezzi dei trasporti in concomitanza con particolari periodi dell'anno, ma la situazione dei sardi, secondo l'esperienza di Martina, è ancora peggiore: "Ho una collega di Lecce, che è lontanissimo lo stesso, però lei paradossalmente può scegliere di prendere il treno al posto dell'aereo. Noi questa scelta non l'abbiamo, ma proprio per questo dovremmo avere delle tratte garantite".

Per questo Martina ha segnalato a Federconsumatori la situazione in cui si trova insieme a migliaia di persone: "Va bene che le compagnie aeree seguano le logiche di mercato, però noi non possiamo essere solo merci, dovremmo avere il diritto di movimento che hanno tutti. Paghiamo le tasse nello stesso modo, siamo cittadini italiani, ma nei nostri confronti c'è una discriminazione totale. Mi sento presa in giro". E aggiunge: "Per non parlare di chi abita nell'Ogliastra o a Nuoro, dove non c'è neanche l'aeroporto".

"Penalizzati anche in caso di emergenza familiare o lavorativa"

Come per Giorgia, anche Martina non se la sente di affrontare la notte sul traghetto da sola, l'aereo resta quindi una scelta obbligata. "Stando a Genova la nave sembra il mezzo più adatto, ma paradossalmente a me conviene più andare a Milano a prendere l'aereo che mi porta a Cagliari invece del traghetto che da Genova sbarca a Porto Torres, perché da lì dovrei prendere i mezzi di terra che funzionano molto meno bene rispetto alle ferrovie del nord Italia".

La difficoltà a incastrare le date per poter effettuare i lunghi spostamenti, sempre con un occhio al portafogli, porta Martina a ridurre il tempo con la sua famiglia: "Mi sarebbe piaciuto rimanere di più a casa, senza dubbio, ma non ho la libertà di muovermi come vorrei. Ogni volta devo prendere ferie o chiedere aiuto ai colleghi".

E i problemi si amplificano in caso di un'emergenza, quando si vorrebbe tornare subito e non si può: "Dovevo tornare in Sardegna per fare un concorso, l'avevo saputo da poco ma nonostante gli sforzi non ci sono riuscita, tra andata e ritorno sarei arrivata in piena notte, e sempre viaggiando da sola".

La nostra redazione riceve testimonianze relative a storie che riguardano la difficoltà di spostarsi tra le isole e il resto d'Italia. Decidiamo di pubblicarle per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Hai una storia simile da raccontare? Scrivici qui

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views