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Ha enorme cisti ovarica di 42kg, ragazza operata e dimessa in 48 ore mantenendo le possibilità riproduttive

La giovane paziente è stata operata con successo all’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri con una tecnica endoscopica che ha permesso alla donna di poter essere dimessa in 48 ore preservando integralmente le possibilità di fare figli.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Una giovane dona che da tempo  amentava gravi disturbi addominali aveva sviluppato una enorme cisti ovarica dal peso di ben 42 kg. La paziente è stata presa in cura da una equipe medica dell'Usl Toscana centro e infine operata dall'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri. Un intervento chirurgico delicato e complesso ma che grazie a una tecnica endoscopica, ha permesso alla donna di poter essere dimessa in 48 ore senza conseguenze per una più agevole convalescenza a casa.

L'operazione è stata eseguita all’ospedale Santa Maria Annunziata dal team di professionisti guidati dal Direttore della struttura operativa complessa Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero ed è perfettamente riuscita. Dopo aver eseguito una diagnostica avanzata, l'equipe medica ha individuato una cisti ovarica gigante che comprimeva stomaco e fegato.

Visto che la giovane paziente è in età fertile stato deciso di tentare la tecnica mininvasiva, combinando delle ecografie intra operatorie e l’uso contemporaneo di due telecamere intra addominali e intracistiche per poter eliminare la massa e preservare i più possibile l’ovaio. Così facendo, oltre ad asportare la massa con una mini-incisione, i medici hanno anche ricostruito l’ovaio da cui proveniva la neoformazione permettendo alla ragazza di mantenere integralmente le sue possibilità di fare figli.

Gli esami istologici della cisti ovarica gigante hanno infine confermato che si trattava di una lesione benigne e la paziente è stata dimessa in quarantotto ore. “Un particolare ringraziamento va non solo all’équipe chirurgica del Santa Maria Annunziata ma soprattutto all’équipe infermieristica anestesiologica che ha permesso di superare le difficoltà cardio respiratorie che possono verificarsi nell’utilizzo dell’endoscopia in pazienti in sovrappeso e con contemporanea compressione dei grossi vasi addominali" ha dichiarato Alberto Mattei che è anche Direttore del Dipartimento materno infantile della Asl Toscana centro, assicurando che la guarigione è stata completa.

Come fa sapere fa l'Asl, l'intervento verrà presentato al Congresso della società italiana di ginecologia endoscopica "per presentare la particolarità della tecnica endoscopica usata in una massa cistica di 42 kg secondo una procedura affinata dall’equipe medica, con una tecnica che ha permesso di evitare la laparotomia longitudinale, minimizzando il trauma chirurgico e preservando completamente la funzione riproduttiva della paziente. Si tratta di una testimonianza importante di come la chirurgia endoscopica ginecologica, in casi opportunamente selezionati, anche se non frequenti, possa essere applicata anche a situazioni apparentemente non compatibili con il trattamento mininvasivo".

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