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Google premia il ricercatore napoletano che sfida la censura sul web (VIDEO)

Ubica è sviluppato dal gruppo diretto dal ricercatore napoletano Antonio Pescapé ed ha vinto il Google Faculty Research Award. Il progetto di ricerca della facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II si pone l’obiettivo di mappare la censura dei contenuti online in ogni nazione del mondo.
A cura di Alessio Viscardi
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censura sul web

La censura sul web mina alle fondamenta la convinzione che Internet garantisca la libertà di informazione, un software italiano cerca di mappare i paesi che occultano i contenuti online. User-Based Censorship Analysis, nome in codice Ubica, è un progetto di ricerca della facoltà di Ingegneria dell'Università Federico II di Napoli coordinato dal ricercatore campano Antonio Pescapé. Il progetto ha vinto il Google Faculty Research Award e sarà finanziato dal gigante di Mountain View per l'alto valore sociale della ricerca.

Ubica funziona in crowdsourcing, il gruppo coordinato da Perscapè ha elaborato un client che si installa sul computer di un utente e che prova in automatico ad accedere a una lunga serie di contenuti online, per registrare se in quel determinato paese una pagina web oppure un video di Youtube sono stati censurati.

"La censura sul web può colpire tre punti della comunicazione tra i computer collegati in rete" spiega Giuseppe Aceto, dottorando impiegato nello sviluppo del client di Ubica "Può essere impedito di accedere al contenuto, può essere inserito un redirect nel momento in cui l'url viene associata ad un ip, oppure può essere censurata la sua visibilità sul web elidendolo dalle ricerche sui motori come Google". "Ubica ci mostra lo stato della censura sul web", spiega Pescapé "Esempi recenti di queste pratiche sono il big-firewall del governo cinese e il blackout della rete durante la Primavera Araba in Libia ed in Egitto".

"Tra sei mesi, Ubica potrebbe non esistere più" denuncia Pescapé "Lo stato dei finanziamenti alla ricerca in Italia è drammatico e molti atenei sono sull'orlo della bancarotta. Progetti simili, ormai, possono essere sviluppati soltanto fuori dal nostro paese, dove c'è una maggiore sensibilità".

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