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Giulia Schiff, pm chiede un anno di carcere per 8 militari: “Sottoposta a battesimo del volo violento”

Il pm di Latina Antonio Sgarrella ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per ciascuno degli otto militari accusati di aver aggredito l’allieva pilota Giulia Schiff durante un cosiddetto “battesimo del volo” presso il 70esimo stormo dell’aeroporto Comani di Latina Scalo nell’aprile 2018.
A cura di Davide Falcioni
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Il pubblico ministero di Latina Antonio Sgarrella ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per ciascuno degli otto militari accusati di aver aggredito l'allieva pilota Giulia Schiff durante un cosiddetto "battesimo del volo" presso il 70esimo stormo dell'aeroporto Comani di Latina Scalo nell'aprile 2018.

Durante la requisitoria di venerdì scorso il pm ha contestato i reati di lesioni e violenza privata, sostenendo che la giovane veneziana sia stata vittima di un atto di violenza estrema. "Giulia Schiff è stata costretta a subire contro la sua volontà quella pratica. La sua volontà è stata azzerata e spezzata. È stato un inferno. Ci dica giudice se colpire una persona in quel modo sia una condotta lecita oppure no?", ha dichiarato Sgarrella. Gli imputati avrebbero colpito la 26enne con almeno cento frustate utilizzando dei fuscelli e l'avrebbero sbattuta contro l'ala di un aereo, nonostante le sue ripetute richieste di fermarsi.

L'avvocato della vittima, Massimiliano Strampelli, ha definito l'episodio "un'imboscata" orchestrata dai colleghi per punire Schiff, che non avrebbe goduto delle simpatie all'interno del gruppo militare. La 26enne di Mira era presente in aula accompagnata dal marito e dal figlio neonato di 5 mesi. Il legale ha chiesto un risarcimento di 70mila euro per i danni subiti dalla sua assistita, descrivendone l'esperienza come una vera e propria "via crucis".

Elemento cruciale per l'accusa è il video del "battesimo del volo", nel quale si vedrebbe chiaramente Schiff "chiedere di essere messa a terra" più volte. Nel filmato si sentirebbe anche una voce fuori campo che, in dialetto romanesco, commenta la gravità della situazione: "La stanno a massacra'". "Sono bravi ragazzi – ha precisato il pm – non sono criminali, gli auguro una brillante carriera, ma qui oggi dobbiamo giudicare se quella pratica sia lecita oppure no. Non ci si può divertire in questo modo".

Il pm ha evidenziato l'impossibilità per la vittima di sottrarsi alla violenza: "Ha ripetuto più volte basta ed era impossibilitata a muoversi – ha espresso la sua contrarietà e gli imputati si dovevano fermare mentre è stata colpita con pesanti frustrate. Per lei doveva essere un giorno di festa. Era impossibilitata a muoversi".

Nei giorni scorsi Giulia Schiff ha reso noto di vivere ora in Israele insieme al marito Victor, conosciuto durante il suo arruolamento sul fronte ucraino, con cui ha avuto un bambino. Il processo proseguirà il 22 settembre, quando sarà il turno delle difese degli otto imputati di presentare le loro argomentazioni.

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