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Giovane operaia resta impigliata per i capelli in un macchinario in fabbrica

Un’operaia è rimasta incastrata in un macchinario durante il turno di lavoro in fabbrica. La donna sarebbe rimasta impigliata per i capelli. Soccorsa dai colleghi e dal 118.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Tragedia sfiorata a Fagagna, in Friuli Venezia Giulia, dove nella serata di venerdì 9 settembre una giovane operaia è rimasta bloccata in un macchinario. La donna sarebbe rimasta impigliata per i capelli, ma fortunatamente è stata soccorsa prima che potesse accadere il peggio. I colleghi sono riusciti a interrompere il funzionamento dei macchinari e a liberarla per poi chiamare i soccorsi. La donna è stata assistita dal personale sanitario che ha provveduto a trasferirla presso l'ospedale locale in codice giallo.

Secondo quanto reso noto, la donna ha riportato diverse ferite ma non è in pericolo di vita. Sul posto sono accorsi anche i vigili del fuoco, il personale Spisal e le forze dell'ordine. Saranno gli accertamenti delle autorità a chiarire la dinamica di quanto avvenuto nella serata del 9 settembre intorno alle 23.

Non sono state diffuse informazioni riguardanti l'identità dell'operaia rimasta ferita sul posto di lavoro. La sua vicenda ha ricordato all'intera comunità di Fagagna quella di Luana D'Orazio, morta il 1 maggio 2021. La giovane è rimasta impigliata a un macchinario mentre stava svolgendo il suo turno nell'industria tessile per la quale lavorava. Per lei, purtroppo, non vi è stato però nulla da fare.

L'operaia di 22 anni è stata trascinata prima per i capelli e poi dalla maglietta all'interno del macchinario tessile ed è morta a causa delle gravissime ferite riportate. Il suo bambino è stato invece affidato alla tutela dei nonni che si occuperanno di lui fino alla maggiore età. I familiari della giovane mamma hanno recentemente rifiutato un risarcimento da 1,2 milioni di euro in vista dell'apertura del processo. "Il dolore – ha spiegato la mamma di Luana – non è quantificabile e mercificabile. Desidero solo che sia fatta giustizia per lei, per suo figlio e per tutta la nostra famiglia".

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