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Gino Strada, salma in Italia prossima settimana. La figlia: “Salvare vite buon modo per salutarlo”

La salma di Gino Strada, morto ieri in Normandia all’età di 73 anni, sarà in Italia la prossima settimana. Emergency, dove si sta pensando al modo migliore per permettere ai tanti sostenitori dell’organizzazione di dare un ultimo saluto al medico chirurgo. Si moltiplicano in tutta Italia le iniziative per ricordarlo.
A cura di Annalisa Cangemi
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La salma del fondatore di Emergency, Gino Strada, morto ieri in Normandia all'età di 73 anni per un attacco di cuore, arriverà in Italia la prossima settimana. È quanto fanno sapere da Emergency, dove si sta pensando al modo migliore per permettere ai tanti sostenitori dell'organizzazione di dare un ultimo saluto al medico chirurgo. Oggi, sul cancello della sede dell'ong a Milano, qualcuno ha lasciato dei fiori bianchi, in ricordo del fondatore.

"Ecco, mentre il mio papà Gino Strada andava via, io facevo questa cosa qui. Una vita andava via, ottantaquattro vite salivano a bordo. In salvo. E mi sembra un buon modo di salutarlo. Ciao papi. Buon vento, mare calmo", ha scritto su Twitter Cecilia Strada, figlia del medico scomparso, postando un video della ong ResQ – People saving people che ieri ha soccorso nel Mediterraneo 85 migranti.

Intanto si moltiplicano in tutta Italia le iniziative e le proposte per ricordarlo. A Bologna la bandiera della pace e la bandiera di Emergency sono state affisse al balcone degli sposi della Sala Rossa di Palazzo d'Accursio, sede del Comune. "Gino Strada – scrive in una nota il sindaco di Bologna, Virginio Merola – ha fondato Emergency, una realtà di pace in luoghi di guerra come l'Afghanistan dove in questi giorni la situazione sta tornando indietro in modo molto preoccupante. Con questo gesto vogliamo dire grazie da parte della città di Bologna a un grande medico e a un grande uomo".

A Genova la presidente del comitato dei familiari delle vittime del Ponte Morandi, Egle Possetti, ha ricordato il medico all'inizio del suo intervento alla cerimonia di commemorazione per il terzo anniversario del crollo del ponte. "Strada – ha detto commuovendosi – era sempre dalla parte delle vittime".

Prato vuole omaggiarlo dedicandogli un luogo: "Credo sia giusto che Prato ricordi Gino Strada e il suo lavoro in autunno, con un evento pubblico. Prato ricorderà Gino Strada anche con l'intitolazione di un luogo pubblico, nei tempi e con l'iter previsto dalla legge", ha annunciato il sindaco di Prato Matteo Biffoni. "Mi sono già confrontato con l'assessora di Carmignano (Prato) Stella Spinelli, che ha avuto la preziosa occasione di lavorare con Strada, ed Emergency Prato perché ci piacerebbe organizzare un incontro pubblico, un evento affinché la sua lezione sia un testimone da tramandare, da tenere vivo, da ricordare sempre".

Un'iniziativa analoga a quella pensata a Sesto San Giovanni, la cittadina alle porte di Milano dove era nato il fondatore di Emergency. "Avanzo a tutti i gruppi presenti in Consiglio comunale la proposta di intitolare a Gino Strada, morto a 73 anni, un luogo pubblico della nostra città. Trattandosi di una personalità scomparsa da meno di dieci anni, chiederemo al prefetto una deroga", ha detto Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni. "Per l'impegno, la passione e il grande amore che ha messo in tutte le sue attività in Italia e all'estero, riteniamo doveroso – ha aggiunto – che il suo nome e il suo ricordo vengano incisi per sempre in un luogo pubblico di Sesto San Giovanni".

A Milano è già partita una petizione per intitolare a Strada piazzale Cadorna. Si sono già raggiunte 1300 firme in poche ore, su change org. L'idea è partita da Alessandro Lanzani, medico di ‘Tamponi sospesi', che l'ha promossa sul suo profilo Facebook: "Come mi piacerebbe che in questo momento di dolore il Comune a Milano con procedura di urgenza assoluta decretasse prima dei funerali di Gino di intestargli una Strada o una piazza per accoglierlo degnamente".

Tra i primi a sostenere la petizione ‘I sentinelli di Milano': "Quanto è anacronistico che esista ancora piazzale Luigi Cadorna capo dello Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano – hanno scritto – durante la prima guerra mondiale responsabile dei 13 assalti all'arma bianca sull'Isonzo che generarono il massacro di decine di migliaia di ragazzi italiani e la disfatta di Caporetto. Quanto orgoglio darebbe a Milano far diventare piazza Gino Strada uomo e medico di pace?".

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