Genova, operai dell’Ilva bloccano la fabbrica e occupano la strada

L'Ilva di Cornigliano, Genova, è stata occupata stamane da circa 200 lavoratori che protestano contro la decisione del governo Renzi di vendere la fabbrica siderurgica. La decisione è stata presa per alzata di mano durante l'assemblea dei lavoratori convocata questa mattina (25 gennaio) da Fiom e Failms. Gli operai sono hanno prima occupato la fabbrica, poi sono usciti in strada e in corteo si sono diretti alla stazione di Genova Cornigliano, bloccando la strada. Sono stati bruciati diversi copertoni mentre un cassonetto è stato rovesciato in strada.
"Questa mattina abbiamo fatto l'assemblea generale di tutti i lavoratori – spiega Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Genova – e abbiamo deciso di fare assemblea permanente a tempo indeterminato, bloccando gli impianti. Attualmente l'azienda è completamente ferma, i lavoratori sono in strada. La nostra richiesta è semplice: vogliamo una trattativa vera con il Governo sul processo di vendita. A Genova il Governo sta mettendo in discussione l'accordo di programma, rifiuta di incontrarci, mette in discussione gli impianti, lo stabilimento, i lavoratori genovesi. È una presa in giro, e non ne vogliamo parlare solo con i tecnici, vogliamo un incontro politico. Con il Ministero, la Presidenza del Consiglio, il Governo, per mettere in chiaro che la vendita sarebbe un problema vero, e va rispettato l'accordo".
Alla manifestazione non hanno preso parte le sigle sindacali Fim-Cisl e Uilm, che hanno preferito dissociarsi da Fiom e Failms. "Ci vuole una vera convocazione per l'incontro a Roma, non una data su una mail" ha detto il segretario Fiom Bruno Manganaro. Nelle intenzioni dei dipendenti c’è l’idea di continuare la protesta almeno finché non sarà garantito che all'incontro – fissato per il 4 febbraio – partecipi anche il ministro Federica Guidi, titolare dello Sviluppo Economico, o Giuliano Poletti, ministro del Lavoro.
"Chiediamo – sottolinea Manganaro – il rispetto dell'accordo di programma ma sappiamo che il governo non lo vuol rispettare perché c'è la procedura di vendita. Il messaggio che manda è che nella procedura di vendita vuole avere le mani libere, non vuole creare nessun vincolo ai privati. Lo sta facendo con noi ma lo farà anche a Taranto e a Novi Ligure quindi spero che anche i lavoratori di Taranto e Novi capiscano che ci stanno prendendo in giro".