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Gela, carabiniere a giudizio: “Ha violentato il figlio e picchiato la moglie”

Il gup ha accolto la richiesta di rinvio avanzata dalla Procura e le richieste delle parti civili, la madre del piccolo e i nonni. Il bimbo era già stato affidato, in via esclusiva, alla madre.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbe violentato il proprio figlio e picchiato la ex moglie. Per questo motivo carabiniere di Gela è stato rinviato a giudizio dal Gup in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura locale, oltre che dalle parti civili, la madre del piccolo e i nonni, difesi dagli avvocati Giuseppe Salvatore Messina, Giovanni Di Giovanni ed Eleanna Parasiliti Molica. Il bimbo era già stato affidato, in via esclusiva , alla madre.

I fatti risalgono allo scorso anno. L'inchiesta era partita dopo la denuncia dell’ex moglie del carabiniere. C'è da dire che nelle settimane successive all'esposto i legali della donna avevano annunciato che, malgrado l'inchiesta in corso, il carabiniere continuava a prestare servizio nell'Arma e che risultava molto attivo in iniziative di catechesi. Entrambi i coniugi, infatti, erano coinvolti nella vita di parrocchia: la donna è infatti una catechista, mentre il marito la affiancava spesso nelle sue attività.

La donna, con la quale i rapporti erano naufragati dopo la separazione, lo aveva già denunciato per maltrattamenti. Poi, gli ulteriori e gravi sviluppi. Il militare è accusato di violenza e atti sessuali con minorenni. "L'indagato è accusato di fatti gravissimi anche ai danni dell'ex moglie e di altre donne. Alcuni procedimenti sono stati avviati già nel 2019″ avevano detto i legali della donna Giuseppe Messina ed Eleanna Parasiliti Molica, puntando il dito anche contro le istituzioni: "La delicatezza della vicenda – proseguono – avrebbe dovuto imporre alle Istituzione maggiore attenzione nei confronti delle presunte vittime".

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