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Gatto con la testa incastrata nella bottiglia, l’appello per salvarlo: “Non mangia da giorni”

A Verona i cittadini hanno dato il via ad un tam tam social, e non solo, per salvare un gatto che si aggira per la città con la testa incastrata in una bottiglia di plastica. “Non mangia e beve da giorni, oltre a respirare a fatica”. Creata una task force di associazioni e veterinari per salvarl e alla fine ce l’hanno fatta: è stato liberato e sta bene.
A cura di Ida Artiaco
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A Verona è scoppiato un vero e proprio caso intorno ad un gattino che si aggira in città con la testa incastrata in una bottiglia di plastica. Dopo l'appello lanciato sul gruppo Facebook "Animali persi e ritrovati a Verona e Provincia", con tanto di foto, è partito un vero proprio tam tam telematico, e non solo, per salvare il felino che "non mangia e non beve da giorni", oltre a respirare a fatica, attirando anche l'attenzione della stampa. Molti i cittadini che hanno cercato di avvicinarsi all'animale per aiutarlo, senza riuscirci, per questo un gruppo di associazioni animaliste, insieme ad alcuni veterinari, ha deciso di organizzare una spedizione per catturare il gatto e liberarlo dalla sua prigione di plastica. E alla fine, nella tarda serata di ieri, ci sono riusciti. Un veterinario l'ha anche visitata trovandola in buone condizioni.

Stando a quanto riferito all'interno del gruppo su Facebook, il gattino, che è un randagio, sarebbe stato avvistato l'ultima volta intorno alle 5 del mattino di oggi, mercoledì 7 agosto, nella zona dietro al teatro Camploy e lungo Santa Marta lato parco. E' ancora vivo, ma bisogna fare presto per poter garantire la sua sopravvivenza perché da giorni, viste le sue condizioni, non può bere né mangiare. Tuttavia, si legge, "corre e scappa con la forza della disperazione. Prenderlo non è affatto semplice. Anzi. Da non crederci quanto corre. Sedarlo potrebbe essere pericoloso. Molto debilitato. La foto è stata fatta in un momento in cui il micio si era fermato per riprendere fiato. Bisogna anche dargli tregua. Altrimenti rischia di soffocare". Inutile, dunque, chiamare i vigili del fuoco, servono esperti in grado di tranquillizzarlo e non farlo fuggire. "Sono tre notti che proviamo a prenderlo – conclude il messaggio -. E di giorno lavoriamo. Ieri eravamo sotto al diluvio. Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità. Per cortesia, ci serve sostegno. Non insulti. Siate gentili, se potete".

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