Garlasco, Lovati verrà ascoltato in Procura. L’ex legale di Sempio a Fanpage: “Non ho nulla da temere”

Nei prossimi giorni Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio, il 36enne attualmente indagato per omicidio in concorso nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco, verrà ascoltato come persona informata sui fatti dagli inquirenti.
A confermare la notizia a Fanpage.it è il legale di Lovati, Fabrizio Gallo: "Potrebbe essere convocato tra domani, venerdì 31 ottobre, e lunedì 3 novembre".
Insieme a lui potrebbero essere sentiti anche altri due avvocati che difesero Andrea Sempio nel 2017: Federico Osoldani e Simone Grassi. Lovati e Osoldani erano i principali difensori, mentre Grassi aveva un ruolo secondario, come avvocato esterno del collegio difensivo.
Fanpage.it ha raggiunto telefonicamente Lovati che ha detto di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. "Al momento, non ne so niente, ma non ho niente da temere, per me non ci sono problemi. A me risulta da notizie informali, indiretta, che loro sono stati convocati. Ma io no, per adesso", ha detto Lovati.
Nelle scorse settimane Sempio aveva revocato il mandato per una serie di dichiarazioni rilasciate dall'ex legale.
L'ex pm Venditti indagato per corruzione in atti giudiziari nel caso Garlasco
La convocazione dovrebbe arrivare dalla Procura di Brescia che sta indagando sull'ex pubblico ministero Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari.
L'ipotesi dell'accusa è che il magistrato nel 2017 abbia ricevuto soldi dalla famiglia per archiviare la posizione del giovane, coinvolto all'epoca nell'indagine sull'omicidio di Chiara Poggi, trovata morta il 13 agosto 2007 nella sua abitazione.
"Lovati è l'unico ad aver ammesso di aver preso dei soldi per il suo lavoro di avvocato, ma se gli altri negano ci sono altri migliaia di euro che ballano e non si capisce ancora dove sono andati a finire. Il mio assistito è il più onesto di tutti in questa vicenda ed a breve sono sicuro che verrà ascoltato e potrà chiarire diversi punti", aveva detto ieri Gallo.
Circa un mese fa Carabinieri e Guardia di Finanza avevano effettuato una perquisizione nell'abitazione di Venditti e avevano sequestrato i suoi dispositivi elettronici. Poche settimane fa, però, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della difesa dell'ex pm, restituendogli cellulare e computer.
Nei giorni scorsi la pm Claudia Moregola e il procuratore Francesco Prete hanno disposto un altro decreto di sequestro di 27 oggetti di natura informatica (pc, telefoni, hard disk…) di proprietà di Venditti e di due ex Carabinieri, non indagati, che nel 2017 parteciparono alle indagini. Anche in questo caso la difesa ha presentato un ricorso con attesa fissazione di udienza.
Le indagini sul "sistema Pavia"
Venditti è coinvolto anche in un altro filone di indagine, quelle sul cosiddetto "sistema Pavia". Lunedì 3 novembre, invece, è stata fissata l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, durante la quale il legale di Venditti, Domenico Aiello, discuterà il ricorso contro il decreto di perquisizione e sequestro, anche di dispositivi informatici, eseguito il 9 ottobre.
Poi, il Riesame si riserverà e depositerà le decisione nei giorni successivi. Venditti e Pietro Paolo Mazza, ex pm pavese e ora a Milano, stando all'imputazione, avrebbero ricevuto da Cristiano D'Arena, titolare della Esitel, società di intercettazioni, e della Cr Service, diverse "utilità", tra cui "pranzi presso il ristorante Da Lino", la "vendita di auto (a uso privato, ndr) a prezzo inferiore a quello di mercato" e la "effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto".
E in cambio avrebbero affidato in modo "pressoché esclusivo a Esitel" il servizio di "noleggio degli apparati di intercettazione" e a Cr Service quello del servizio di auto per la Procura, "in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative".