Garlasco, l’avvocato di Sempio a Fanpage: “Meno male che non siamo andati in Procura, fuga di notizie strampalate”

"Sempio è dall'altro giorno che non lo vedo. Ieri è stata pubblicata questa notizia sensazionale, sembrava quasi che venisse sconquassato tutto. Poi, in definitiva, non c'è niente, solo una consulenza tecnica di parte". Lo ha detto a Fanpage.it l'avvocato Massimo Lovati, il legale che, insieme alla collega Angela Taccia, difende Andrea Sempio.
Il 37enne è attualmente indagato per omicidio in concorso nella nuova indagine aperta sul delitto di Garlasco. La consulenza di cui parla Lovati è quella relativa a un'impronta repertata dai Ris nel 2007, la cosiddetta ‘traccia 33', nella villetta dove venne trovato il corpo della 26enne Chiara Poggi.
All'epoca venne ritenuta "non utile" ma ora, ed è notizia di ieri, con le nuove tecnologie è stata attribuita proprio a Sempio. Sulla traccia i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta stanno svolgendo "ulteriori investigazioni", come ha fatto sapere il Procuratore Fabio Napoleone in una nota in cui dà conto della conclusioni della consulenza depositata ieri.
"Hanno invitato Sempio a prestare interrogatorio quando il 9 maggio avevano già questa consulenza. Poi si sono risentiti perché non siamo andati. Ma meno male", ha aggiunto ancora il legale.
Andrea Sempio ieri, martedì 20 maggio, era stato convocato dagli inquirenti per essere interrogato ma i suoi avvocati hanno eccepito un difetto di nullità nell'invito a comparire, motivo per cui il 37enne ha deciso di non presentarsi.
Con una memoria hanno spiegato le ragioni dell'assenza: i pm avrebbero violato il codice non inserendo nell'invito a comparire l'avvertimento che il pubblico ministero "potrà disporre l'accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento".
"Dico ‘meno male' perché saremmo andati a farci interrogare su cose che non sapevamo, a sorpresa. – ha detto ancora Lovati commentando la decisione – Ora, visto che non siamo andati, hanno depositato la consulenza. Questa mattina ho mandato la collega a farne delle copie".
"Quella è un'impronta che hanno trovato nel 2007, l'hanno abrasa con uno scalpello e l'hanno repertata, dicendo che non serviva nulla. Era neutra", ha aggiunto il legale.
“Analizzeremo gli atti. L’impronta per noi è spiegabile e non vedo quale sia il problema. – ha commentato l'altra legale di Sempio, Angela Taccia – Niente illazioni, atteniamoci ai fatti ed eventualmente procederemo anche noi con una consulenza dattiloscopica".
Il team difensivo del 37enne deve ancora formalizzare la nomina del consulente. "Non posso ancora dire chi è", ha spiegato l'avvocata.
"Da quanto ho appreso, si parla di 15 minuzie che non bastano per avere un’utilità giuridica. Ne servirebbero almeno 16 o 17. – ha osservato ancora Taccia – Bisogna continuare a fare accertamenti. Il fatto che ci possa essere un’impronta di Andrea Sempio nella casa non mi stupisce. L’unica stanza in cui non è andato è la camera dei Poggi".
A Lovati abbiamo chiesto anche degli appunti in cui Sempio avrebbe scritto di aver "fatto cose brutte", da "non immaginare" e in cui ci sarebbero riferimenti, secondo l'interpretazione di inquirenti e investigatori, al delitto di Chiara Poggi.
I biglietti sarebbero stati trovati lo scorso febbraio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura del 37enne. Questi sarebbero alcuni degli indizi che, per l'accusa, dimostrerebbero la sua responsabilità.
"Dei bigliettini non so nulla, per me è una cosa nuova, non ne so niente. È un'altra cosa che mi hanno detto oggi, un'altra novità. Tutti i giorni ce n'è una", ha commentato l'avvocato Lovati.
"Ho appreso dai media dei bigliettini. – ha detto invece Taccia – Io alla perquisizione c’ero e dalla spazzatura non hanno prelevato nulla. Non ci sono questi bigliettini, hanno preso diari e quaderni. La cosa importante che voglio dire è che mi dispiace che fa questi diari escano sempre contenuti a sfavore di Sempio. In questi diari c’è davvero di tutto come sfogo".
"Questa situazione la vedo male, c'è una fuga di notizie strampalate e non so chi le divulga. – ha detto l'avvocato Massimo Lovati – Dovrebbe esserci il segreto istruttorio nei procedimenti seri, invece escono cose dappertutto e ne escono di ogni".
Lovati ritiene che Sempio non verrà riconvocato dagli inquirenti per un nuovo interrogatorio: "Nella pec che abbiamo ricevuto ieri hanno detto che non c'è alcun motivo per farlo andare coattivamente. Se vogliono riconvocarci, possono farlo e darci un avvertimento e noi poi possiamo pensare se andare o non andare".
L'avvocato aggiunge: "È come se mettessero una persona in una camera buia e la prendessero a bastonate da tutte le parti. Io nella camera buia non ci vorrei andare. Lo vede che ogni giorno ne esce una nuova?".
"Noi vogliamo collaborare se ci sono tutte le garanzie difensive che il Codice di procedure penale. Se c’è qualcosa che non ci torna, non collaboriamo, se c’è qualcosa che può difendere Andrea Sempio, noi lo useremo", ha commentato Taccia.
"Andrea in questi giorni è stato a casa, ieri è stata dura. – ha detto ancora – Anche lui aveva il dubbio se parlare o meno, ha sempre detto di non aver nulla da nascondere ma in questo clima che si è creato si fida dei suoi avvocati".
Ha collaborato Chiara Daffini.