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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, cosa cercano i Ris nella villa dei Poggi: “Il sopralluogo può riscrivere la dinamica dell’omicidio”

Perché dopo 18 anni il Ris dei carabinieri ha varcato la soglia della villetta di Garlasco dove il 13 agosto del 2007 è stata uccisa Chiara Poggi? Stando a fonti di Fanpage.it, si starebbe procedendo con una nuova analisi delle traiettorie delle tracce di sangue: l’obiettivo dunque sarebbe quello di confermare o ricostruzione la dinamica dell’omicidio.
A cura di Giorgia Venturini
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Dopo 18 anni il Ris dei carabinieri ha varcato la soglia della villetta di Garlasco dove il 13 agosto del 2007 è stata uccisa Chiara Poggi. Si ritorna nella casa dopo che la Procura di Pavia ha dato il via libera per un nuovo sopralluogo: si tratta di un'attività che vede coinvolto anche il Nucleo Investigativo di Milano che da mesi è tornato a indagare sul delitto e su Andrea Sempio, iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio in concorso a ignoti o ad Alberto Stasi, ovvero l'unico condannato in via definitiva per l'assassinio della fidanzata. Si è proceduto – spiegano fonti investigative di Fanpage.it – comunque dopo un decreto di ispezione e notificato alle parti già da tempo. Anche se Massimo Lovati, uno dei due difensori di Andrea Sempio ha precisato sempre a Fanpage.it di aver ricevuto l'email solo ieri. Ma cosa sta succedendo nella villetta di Garlasco oggi 9 giugno 2025? E cosa si può trovare a distanza di 18 anni?

Quanto sarebbe stato spiegato nel decreto della Procura, si starebbe procedendo con una nuova analisi delle traiettorie delle tracce di sangue: l'obiettivo dunque sarebbe quello di confermare o ricostruzione la dinamica dell'omicidio. Ecco quindi il nuovo sopralluogo in via Pascoli a Garlasco ma questa volta "effettuando misurazioni presso l'immobile con l'utilizzo di apposita strumentazione tecnica", come laser scanner e droni. Quello che i carabinieri dunque porteranno a casa saranno foto, video e l'intero scanner della villetta. Ma entriamo ancora di più nel dettaglio.

Stando a quanto svelano fonti di Fanpage.it (che si sono occupate del caso e che ora preferiscono restare in anonimo) si starebbe procedendo con la Bloodstain Pattern Analysis (BPA), ovvero una tecnica forense che analizza la forma e la distribuzione delle macchie e schizzi di sangue che permette di ricostruire i crimini e le dinamiche degli omicidi appunto. In altre parole: si tratta di uno studio delle tracce, comunque organiche, per cercare di capire, attraverso la loro conformazione, la balistica del materiale biologica. In questo modo si capisce come e cosa la traccia o lo schizzo di sangue sia stata originata. Quindi, contando che ora nella villetta di Garlasco, non ci sono più le tracce sui muri, come si può procedere con questo studio?

Si può quindi solo entrare in casa per avere una ricostruzione 3d dell'ambiente su cui poi traslare le immagini acquisite all'epoca. La logica sarebbe questa, in attesa di dettagli eventualmente più certi da parte di Procura e di investigatori. Confrontando la ricostruzione 3d con le foto delle tracce, gli inquirenti potrebbero – nel caso emergesse qualcosa di nuovo – provare a proporre una nuova dinamica omicidiaria oppure conferma la dinamica già emersa in sede processuale.

Certo è che nella villetta di Garlasco dopo 18 anni non si potrebbero fare altri nuovi accertamenti. Dopotutto – come spiegano più volte alcuni protagonisti della vicenda – dalla scena del crimine era stato già prelevato e fatto tutti gli accertamenti che si potevano fare. Non resta ora che attendere gli sviluppi delle indagini.

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