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Gare truccate e corruzione nelle Asl del Piemonte: 15 arresti, appalti in cambio di gioielli

Gli uomini della Guardia di Finanza di Torino hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, smantellando una vera e propria associazione a delinquere accusata di gestire gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi. Gli appalti venivano assegnati in cambio di gioielli e pietre preziose.
A cura di Davide Falcioni
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Gli uomini delle Fiamme Gialle di Torino hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, smantellando una vera e propria associazione a delinquere accusata di gestire gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette dal pubblico ministero Giovanni Caspani hanno riguardato soprattutto tre gare, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro, bandite da Asl To4, A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, Asl di Asti e di Alessandria, nonché dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Dall'inchiesta, chiamata ‘Molosso’, è emerso un “collaudato e articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate”. Il quadro è stato ricostruito anche grazie alle attività di intercettazione telefonica e di pedinamento, che ha portato all’esecuzione delle misure cautelari nei confronti di dipendenti pubblici, commissari di gara e agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

All'Asl To4 alcuni membri della commissione della gara d’appalto hanno favorito un’impresa modificando il capitolato e attribuendole punteggi alti in cambio di gioielli e pietre preziose. All’ospedale Maggiore di Novara alcuni incaricati e agenti di una ditta veneta hanno sistematicamente fornito puntuali istruzioni per sospendere la gara d’appalto e redigere un nuovo capitolato conformemente alle “richieste”  per la fornitura di distributori di “divise e giacche in TNT”. I guai per le Asl di Asti e di Alessandria e gli ospedali SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria sono invece scaturiti dalla fornitura di prodotti e apparecchiature chemioterapiche da oltre un milione di euro: è stato scoperto che diversi agenti e incaricati di un'azienda modenese hanno consegnato a un membro della commissione della gara d’appalto orecchini in oro rosa e topazi azzurri.

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