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Omicidio Giulia Cecchettin

Garante dei detenuti a Fanpage: “Turetta in cella con un detenuto più anziano, sta vedendo uno psicologo”

Don Carlo Vinco, garante dei detenuti del comune di Verona, racconta a Fanpage.it la situazione in carcere di Filippo Turetta. In attesa di poterlo incontrare per avere un colloquio più approfondito con lui.
A cura di Elia Cavarzan
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È trascorso poco più di un mese dal femminicidio di Giulia Cecchettin. Per la sua morte si trova in carcere l'ex fidanzato, Filippo Turetta, reo confesso. Turetta poco dopo il suo ingesso nel carcere di Montoro, ha ricevuto la visita del suo avvocato Giovanni Caruso e poi dei suoi genitori.  Ha brevemente visto anche il garante dei detenuti del comune di Verona, Don Carlo Vinco, che a Fanpage.it ha descritto la situazione all'interno del carcere.

Don Carlo Vinco, prima di tutto, lei ha incontrato Filippo Turetta?

"Sì, molto velocemente però, salutato e presentato non tanto di più. Vede, il mio ruolo all'interno del carcere è quello di fare in modo che i diritti dei detenuti vengano rispettati e nel caso di Turetta, preferisco aspettare e fare le cosa con più calma".

In che senso?

"Fino ad ora l'organizzazione è stata molto buona nei suoi confronti come anche dal punto di vista delle attenzioni nei suoi confronti. Sta vedendo uno psicologo, ecco perché in questi casi preferisco sempre aspettare del tempo prima di incontrare il detenuto".

Turetta è in cella con qualcuno? Una sorta di "detenuto tutor"?

"Niente di particolare, è un detenuto più anziano, in carcere da molto tempo, ma non c'è niente di rilevante da riportare"

Quando vedrà Turetta, cosa ha intenzione di dirgli?

"Come le dicevo il mio compito è quello di tutelare i diritti essenziali dei detenuti e nel caso di Filippo diciamo che sono stati ben rispettati, quindi lo tratterò come tutti gli altri detenuti".

Gli altri detenuti al Montorio come hanno vissuto l'arrivo di Turetta?

"Con rispetto e tolleranza, almeno nel reparto in cui si trova Filippo Turetta".

Nell'ultimo mese ci sono stati anche tre suicidi nel carcere Montorio di Verona.

"Un segno gravissimo del disagio all'interno delle carceri italiane, della non risposta del sistema carcere in Italia che non è strutturato in alcun modo per aiutare le persone detenute, che si trovano in situazioni di disperazione".

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