Friuli, capo scout gay si sposa: parroco lo invita a dimettersi

Aveva annunciato pubblicamente il suo imminente matrimonio ma tanto è bastato al parroco della sua parrocchia per invitarlo a dimettersi dal suo incarico di capo dei boy scout locali. Nessuna preferenza del prete per la vita da single, dietro la presa di pozione del religioso il fatto che il capo scout è gay ed è convolato a nozze col suo storico compagno. Come riportato dal quotidiana Il Piccolo, è quanto accaduto a Staranzano, piccolo centro in provincia di Gorizia, dove sabato scorso il consigliere comunale Luca Bortolotto e uno dei capi scout del gruppo Agesci locale, Marco Di Just, si sono uniti civilmente in comune

Una scelta che non è piaciuta per niente al parroco del paese, don Francesco Fragiacomo, che dopo aver informato l'arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli, si è rivolto direttamente al capo scout chiedendogli pubblicamente  di allontanarsi dal gruppo. Il suo sfogo pubblico infatti è apparso nel bollettino parrocchiale affisso in chiesa e ha scatenato no poche polemiche nel piccolo comune friulano

"Nella Chiesa tutti sono accolti, ma le responsabilità educative richiedono alcune prerogative fondamentali, come condividere e credere, con l'insegnamento e con l'esempio, le mete, le finalità della Chiesa nei vari aspetti della vita cristiana" ha scritto il parroco spiegando i motivi della sua richiesta. "Sulla famiglia la Chiesa annuncia la grandezza e bellezza del matrimonio tra un uomo e una donna. Un messaggio che percorre tutta la Bibbia e che la fede in Cristo rende possibile. Come cristiani, dunque, siamo chiamati ad annunciare il modello di famiglia indicata da Gesù: quella fondata nell'amore tra un uomo e una donna uniti nel sacramento del matrimonio" ha concluso il prete, sottolineando che “non ci sono più le condizioni per svolgere il ruolo di educatore“.