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Frana a Zola Predosa, blocchi di gesso franano sulle auto. Ipotesi crollo causato da siccità

Una frana nel Bolognese in località Gessi di Zola ha travolto due auto sfiorando alcune case. L’ipotesi è che la siccità possa aver provocato il crollo dal monte Rocca.
A cura di Chiara Ammendola
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Le auto travolte dalla frana a Zola Pedrosa
Le auto travolte dalla frana a Zola Pedrosa

Una frana si è registrata sul monte Rocca in località Gessi di Zola dove questa mattina tre grossi blocchi di gesso si sono staccati dalla parete rocciosa travolgendo due auto e sfiorando le case che si trovano lungo il sentiero dei gessaroli. Al momento, secondo quanto riportato dai vigili del fuoco, non si sospettano feriti anche se la zona è frequentata spesso da escursionisti e appassionati di trekking, per questo le operazioni di verifica continueranno per l'intera giornata.

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Impressionanti le immagini della frana che mostrano i tre enormi blocchi che hanno distrutto due auto dopo essersi franati a valli, a poche decine di metri da alcune case. Per fortuna in quel momento sia le vetture che gli appartamenti erano vuoti, così come spiegato dal sindaco di Zola Predosa, in provincia di Bologna, Davide Dall’Omo, che ha immediatamente raggiunto il luogo del crollo: "Nel dramma sfiorato possiamo dirci fortunati – le parole del primo cittadino – i proprietari non erano presenti, si trovavano fuori città con un’altra vettura, li ho sentiti al telefono e ho detto loro che la zona è inagibile”.

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Intanto proseguono le attività dei vigili del fuoco, della protezione civile e dei carabinieri per valutare l'entità del distacco e capire se potranno ripetersi fenomeni simili nelle prossime ore. “Ho chiesto l'intervento dei cani molecolari – ha proseguito il sindaco – per escludere la presenza di vittime. Al momento non ci risultano e questa è una grande consolazione, considerata la mole dei pezzi di parete venuti giù e considerato il fatto che questo sentiero è molto battuto dagli escursionisti”. Nei prossimi giorni verranno effettuate analisi sui frammenti di roccia che potranno chiarire il motivo del distacco, che non è escluso sia legato allo sbalzo termico e alla siccità.

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