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Forzano l’ingresso per vedere i Bronzi di Riace: museo costretto a chiudere per sanificare

Protagonista del gesto un gruppo composto da quattro persone che, senza prenotazione, “ha forzato l’ingresso, contravvenendo alle indicazioni del personale e sfuggendo al controllo del termoscanner” come ha spiegato lo stesso direttore del museo Carmelo Malacrino. Sul caso indaga la polizia che è intervenuta sul posto.
A cura di Antonio Palma
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Hanno ignorato ogni controllo in materia anticontagio che viene imposto ai visitatori del museo, forzando l'ingresso per vedere i Bronzi di Riace senza pagare. Per questo il museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, domani, aprirà più tardi per consentire una sanificazione straordinaria  delle stanze. A raccontare l'assurdo episodio è stato lo stesso direttore del museo Carmelo Malacrino, commentando: "Sono sconcertato e rammaricato sia per il disagio che l’episodio procurerà a quanti hanno prenotato per domani, sia per il gesto e le parole rivolte al personale, che ha sempre profuso grande impegno per accogliere i visitatori, tanto più in un momento delicato come questo in cui siamo sotto rischio sanitario"

Protagonista del gesto un gruppo composto da quattro persone che, senza prenotazione, "ha forzato l’ingresso, contravvenendo alle indicazioni del personale e sfuggendo al controllo del termoscanner". "Dopo essere entrato senza pagare, con toni minacciosi verso la vigilanza, il gruppo si sarebbe soffermato ad ammirare i Bronzi di Riace e quanto esposto nell'atrio" spiega una nota del museo calabrese. Sul posto sono dovuti intervenire gli agenti della polizia di stato che hanno provveduto all'identificazione dei quattro soggetti.

"Ci rammarichiamo dell’impossibilità di non potere accogliere tutti ma aggiungo che quando se ne è creata l’opportunità, abbiamo cercato di soddisfare le richieste estemporanee, sempre nel rispetto delle regole, ritenendo la salute un bene da tutelare. Siamo consapevoli delle criticità presenti, che cerchiamo di risolvere con spirito costruttivo nell'interesse della collettività. Il Museo è e deve rimanere baluardo della cultura e della conoscenza, per cui episodi come questi devono essere messi al bando" ha dichiarato il direttore Malacrino, concludendo: "Confido nel lavoro dell’Autorità giudiziaria per l’accertamento dei fatti, per il quale ho già dato la disponibilità a fornire le riprese acquisite dalla videosorveglianza".

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