Forconi, la Cgil denuncia: “Assaltate le camere del lavoro”
"In queste ore si stanno verificando azioni intimidatorie e provocatorie, anche violente, in molte aree del Paese, dove non solo è stato impedito lo svolgimento delle attività lavorative, ma si è anche tentato di ostacolare l’esercizio dell’attività sindacale, con gravi minacce, lancio di oggetti e in qualche caso tentativi di irruzione nelle Camere del Lavoro", con queste parole la Cgil attacca il Movimento dei Forconi che in questi giorni sta bloccando molte città italiane e accusa i manifestanti di violenze, intimidazioni e provocazioni. "Le manifestazioni che sotto il titolo giornalistico dei ‘Forconi' animano in questi giorni le piazze italiane preoccupano quando si qualificano per gli atti violenti che si stanno ripetendo con forza e che vanno sempre e in ogni caso condannati e fermati" spiegano in una nota dal principale sindacato italiano, che elenca anche alcuni luoghi dove ci sono stati questi episodi violenti. "Solo a titolo di esempio gravi fatti sono avvenuti ad Andria, Cerignola, Barletta, Biella, Savona" spiegano dalla Cgil, aggiungendo "Manifestare è un diritto di tutti, ma tale diritto va esercitato nel rispetto del principio incontrovertibile della non violenza, della non intimidazione e del rispetto delle libertà di ogni lavoratore e di ogni impresa di poter svolgere liberamente la propria attività".
"L'assalto ai luoghi di lavoro e alle sedi sindacali è inaccettabile" si legge ancora nel comunicato della Cgil, dove si annuncia anche che "visto il degenerare della situazione, il dipartimento organizzazione del sindacato ha inviato una nota a tutte le proprie strutture nella quale si dispone il rafforzamento dei presidi nelle sedi sindacali e si chiede di innalzare il livello di vigilanza". "In ogni capoluogo di Provincia verrà avanzata agli organismi preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico, la richiesta di porre la massima attenzione a prevenire le possibili tensioni che possano ingenerare manifestazioni facinorose e squadriste e a reprimere ogni tentativo violento di intimidire aziende, lavoratori o loro rappresentanti sindacali" spiegano ancora dalla Cgil, concludendo "l'eterogeneità delle rivendicazioni alla base della protesta è sicuramente sintomo del disagio diffuso che si è approfondito in una delle più lunghe crisi della storia e che per giunta non è stata contrastata adeguatamente. Nello stesso tempo è proprio questa eterogeneità che rende difficile individuare risposte e si presta a quelle pericolose invocazioni autoritarie che sono echeggiate nelle piazze e fanno dubitare delle reali finalità di questo movimento".