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Fiumi di droga attraverso pacchi regalo spediti col corriere, la scoperta a Palermo

Il particolare sistema escogitato da un gruppo di trafficanti di stupefacenti scoperto e smantellato nelle scorse ore dagli uomini della guardia di finanza di Palermo al termine di una lunga e complessa indagine. A smistare i pacchi poi era il dipendente infedele di una ditta di consegne in Sicilia.
A cura di Antonio Palma
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Semplici e anonimi pacchi regalo spediti col corriere come farebbero tutti in modo da passare assolutamente inosservati ma che in realtà contenevano fiumi e fiumi di droga importata dall’estero per essere rivenduta sul mercato nazionale. È il particolare sistema escogitato da un gruppo di trafficanti di stupefacenti scoperto e smantellato nelle scorse ore dagli uomini della guardia di finanza di Palermo al termine di una lunga e complessa indagine che ha portato all’arresto di 4 persone di cui due finite ai domiciliari.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Salvatore De Luca, ha scoperto un vasto traffico di droga che puntava principalmente su grosse partite di hashish dalla Spagna da rivendere in Sicilia. Complessivamente sono nove gli indagati che devono rispondono, a vario titolo, dei reati di “organizzazione e traffico di sostanze stupefacenti, aggravati dalla transnazionalità delle condotte”. Oltre alle quattro misure di custodia cautelare eseguite alle prime luci dell’alba di oggi, applicata la misura dell’obbligo di dimora presso il Comune di Palermo per altri quattro soggetti coinvolti nell’inchiesta mentre un altro dei destinatari dell’ordine di carcerazione si è reso irreperibile.

Secondo la ricostruzione degli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle di Palermo, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, il gruppo aveva escogitato un sistema semplice che prevedeva l’invio di piccoli pacchi regalo pieni di droga attraverso un corriere da recapitare a finti indirizzi di comodo. A smistare i pacchi poi era il dipendente infedele di una ditta di consegne. Con questo metodo è stato calcolato che riuscivano a spedire circa 10 chili di hashish al mese. Nell’ambito della stessa operazione i finanzieri hanno fatto scattare anche un sequestro di beni per un valore complessivo di circa 500mila euro.

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