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Firenze, suore a rischio sfratto si “barricano” nel convento (con l’aiuto della gente del paese)

Nel monastero della Santissima Annunziata delle domenicane di clausura di Marradi (Firenze) sono rimaste in quattro, tre suore e una novizia, tutte intenzionate a non lasciare la loro casa. A “difenderle” una parte degli abitanti del paese, tra cui Paolo Bassetti, ex sindaco e cugino del presidente della Cei.
A cura di Susanna Picone
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A Marradi, un paese del Fiorentino, c’è un convento in cui sono rimaste solo quattro persone. È il monastero della Santissima Annunziata delle domenicane di clausura, dove appunto al momento vivono tre suore, tra le quali una molto anziana, e una novizia. E nessuna delle quattro religiose ha intenzione di lasciare la propria casa al punto che, dato che il convento rischia di chiudere, loro hanno deciso di opporsi alla decisione “barricandosi” dentro. E le quattro suore fiorentine stanno “resistendo” allo sfratto anche grazie all’aiuto di alcuni abitanti di Marradi, paese in cui tra l’altro è nato il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti. Le suore hanno trovato anche la solidarietà di Paolo Bassetti, ex sindaco del paese e cugino del presidente della Cei.

Ieri, venerdì 10 gennaio, a quanto ricostruito c'è stato l'ennesimo tentativo di portare le suore lontane dal convento ma è andato a vuoto. Senza preavviso tre religiosi hanno bussato alla loro porta con l'obiettivo di convincerle a fare le valigie ma loro non hanno aperto a nessuno e alcuni abitanti del paese sono arrivati a sostenerle. “Da tempo – ha detto Bassetti che ieri è arrivato al convento quando i tre visitatori erano già andati via- ci stiamo adoperando per evitare che le suore debbano lasciare il monastero come vorrebbe il loro ordine da Roma. A tal fine eravamo anche riusciti ad aggregarlo al monastero domenicano di Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, ma quell'affiliazione, concessa a dicembre 2018, è stata poi revocata il 21 maggio scorso senza che fosse mai effettiva".

E ancora, l’ex sindaco ha continuato: "Se dovessero ritornare di nuovo alla carica non farebbero una gran figura. Ma poi che noia danno le nostre suore? Si mantengono da sole, con le loro pensioni e non chiedono nulla, riescono a far concelebrare la messa e sono sempre disponibili. Noi vogliamo che rimangano nel convento che fra l'altro ci ‘appartiene': furono le famiglie locali a farlo costruire 400 anni fa. E comunque vada c'è la necessità di trovare una soluzione condivisa”.

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