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Firenze, rider assunti con contratto a tempo indeterminato. E’ la prima volta in Italia

Laconsegna srl, società operativa a Firenze da due mesi nella consegna cibo a domicilio per conto di ristoranti, pizzerie, paninerie, ha assunto 20 fattorini con regolare contratto a tempo indeterminato. E’ la prima volta che accade nel nostro paese.
A cura di Davide Falcioni
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Non dovrebbe esserlo, ma di questi tempi persino un'assunzione a tempo indeterminato può fare notizia. A Firenze alcuni rider di una società della provincia sono infatti stati assunti con un regolare contratto nazionale del comparto Merci, logistica e spedizioni. E' la prima volta che accade in Italia per un settore, quello dei fattorini che effettuano consegne a domicilio, che nel tempo è diventato uno dei simboli dello sfruttamento e del precariato. “I rider in organico, che si muovono in bici o scooter sulla base di direttive ricevute sullo smartphone, attualmente sono una ventina, presi dal bacino dei ciclofattorini fiorentini che lavoravano in città per le grandi piattaforme”, hanno dichiarato le segreterie territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. “Ma nelle prossime settimane si dovrebbe arrivare, nei piani di azienda e sindacati, a 200 assunti a tempo indeterminato. Nel frattempo, è già stata costituita la Rsa aziendale“.

Le assunzioni sono state fatte da Laconsegna srl, società operativa a Firenze da due mesi nella consegna cibo a domicilio per conto di ristoranti, pizzerie, paninerie. “Con questo primo accordo in tutto il panorama nazionale, si afferma che i rider sono lavoratori subordinati che hanno diritto all’applicazione del Contratto nazionale Merci, logistica e spedizioni, al pagamento delle ore effettivamente lavorate e non in base alle consegne", spiega la nota sindacale. I dipendenti avranno quindi anche il “riconoscimento di tutti i diritti e tutele che il Contratto nazionale attribuisce a tutti i lavoratori del settore (busta paga, ferie, malattia)”. “Soprattutto si stabilisce che il rischio d’impresa, legato alla vendita dei prodotti e alle conseguenti consegne, non sia a carico dei lavoratori, bensì dell’impresa stessa. Insomma, dopo mesi di trattative, i sindacati sono riusciti a far emergere tanti ciclofattorini dal lavoro nero, sottopagato o con forme contrattuali sbagliate e improprie. Ora bisogna avanti per l’estensione di questo accordo da questa prima azienda a tutte le aziende del settore a Firenze e in Toscana”, concludono i sindacati.

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