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Estella è la nonna più anziana del Chianti: oggi festeggia 106 anni

Ha compiuto 106 anni Estella Caprotta, la ‘nonna’ più longeva del Chianti che ha festeggiato oggi con i suoi familiari il suo compleanno a San Casciano (Firenze). Nata Buenos Aires, la nonnina si è poi trasferita in Toscana, prima Livorno poi Firenze, dove è cresciuta insieme ai genitori e ad una delle due sorelle. Non si è mai sposata. Ora è ospite di una residenza per anziani.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il compleanno questa volta è da record. Ha compiuto infatti ben 106 anni Estella Caprotta, la ‘nonna' più longeva del Chianti che ha festeggiato il suo compleanno a San Casciano (Firenze). Nata Buenos Aires, Estella si è poi trasferita in Toscana, prima Livorno poi Firenze, dove è cresciuta insieme ai genitori e ad una delle due sorelle, fino ad approdare a San Casciano. Una vita avventurosa quella di questa donna, figlia di un architetto e di una sarta, che negli anni Cinquanta gestiva un famoso atelier che ha vestito alcune delle dive che hanno fatto la storia del cinema italiano, come Sofia Loren e Gina Lollobrigida. La nonnina non si è mai sposata, dedicando interamente la sua vita al lavoro, lavorando in due strutture alberghiere, a Firenze e a Livorno

Nel comune del Chianti, Caprotta è ospite da alcuni anni di una residenza per anziani. Oggi ha spento le 106 candeline insieme ai familiari, alla presenza del sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini. A chi le chiede quale sia il segreto per una vita tanto lunga e intensa, Estella ha risposto con semplicità: "la serenità, ho sempre vissuto con entusiasmo e ottimismo, ho camminato tanto e mi piace farlo ancora, amo mangiare genuino e ho passato gli anni della mia vita a costruire relazioni, amicizie, l'affetto delle persone è fondamentale, l'aria di mare e quella di campagna mi hanno garantito una vita in salute". La donna ha conseguito la licenza elementare e parla in modo forbito, perfettamente lucida. Della sua vita conserva tanti ricordi, che la legano a Firenze e a Livorno: "Andavo sempre a piedi, qualche volta prendevo la filovia per spostarmi da un luogo all'altro, ricordo l'arrivo degli americani, durante il secondo conflitto mondiale, giunsero all'albergo dove lavoravo e per me fu come una festa, erano persone educate, dal profondo senso civico, con loro acquisimmo presto il senso di libertà". Il sindaco Pescini le ha donato un mazzo di rose rosse e un oggetto che riproduce lo stemma del Comune.

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