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Filippo Manni ricostruisce l’omicidio della mamma a Racale: il 21enne in lacrime davanti al gip

Nell’interrogatorio di oggi con il gip il 21enne Filippo Manni, reo confesso per l’omicidio della madre Teresa Sommario a Racale, è scoppiato il lacrime e ha detto di essersi pentito. Ha inoltre dichiarato di aver fatto uso di droghe leggere.
A cura di Giorgia Venturini
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Si è tenuto oggi l'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari per Filippo Manni, il 21enne che ha confessato di aver ucciso la madre, la 52enne Teresa Sommario con un colpo d’accetta. Deciderà poi il giudice nelle prossime ore se convalidare l'ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Lecce, dove comunque si trova già il giovane. L'indagato ha già raccontato quelle che è accaduto nel primo interrogatorio con il pubblico ministero subito dopo l'arresto.

Oggi davanti al gip il 21enne è scoppiato il lacrime e ha detto di essersi pentito. Per un'ora e mezza ha risposto alle domande: ha spiegato di aver preso l'ascia e di aver ucciso la madre. Il ragazzo ha inoltre dichiarato di aver fatto uso di droghe leggere. Domani il medico legale Alberto Tortorella eseguirà l'esame autoptico sul corpo della vittima.

Filippo Manni, difeso dall'avvocato Francesco Fasano, aveva già confessato quello che era accaduto davanti al pubblico ministero poco dopo l'arresto. Questa la ricostruzione di quanto accaduto: il giorno dell'omicidio è rientrato in casa a Racale, piccolo centro del Salento, e la madre gli avrebbe detto: "Perché non hai salutato entrando?". A quel punto il 21enne avrebbe detto di essersi come spento, di aver preso l'accetta e di aver colpito la madre più volte. Il fratello di 17 anni – che si trovava a casa – sarebbe corso subito al piano terra dove è avvenuta la tragedia allertato dai forti rumori: avrebbe chiamato il 112, mentre il 21enne si allontanava da casa. Tutto però dovrà essere accertato durante le indagini e un possibile processo.

Filippo Manni avrebbe detto agli inquirenti che si sarebbe diretto verso il cimitero dove c'è sepolta la nonna. Qui non c'è mai arrivato: è stato raggiunto da un amico di famiglia che lo ha caricato in macchina e lo ha accompagnato dai carabinieri. Sempre stando a fonti investigative di Fanpage.it, l'indagato avrebbe chiesto invece di essere accompagnato al mare per poi capire quello che stava accadendo e ha acconsentito ad andare dai carabinieri. Infine la confessione e l'arresto.

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