Fidanzati uccisi, il legale dell’indagato: “Dimostrerà la sua innocenza”

Quella di oggi è una giornata importante per le indagini del duplice omicidio di Pordenone. Dopo che nei giorni scorsi un commilitone di Trifone Ragone è stato iscritto nel registro degli indagati – si tratta del 26enne campano Giosuè Ruotolo – oggi i militari del Ris di Parma hanno passato al setaccio la sua abitazione, posta sotto sequestro, e hanno prelevato la sua auto che è stata portata in caserma. I Ris hanno cercato sangue, impronte e tutto ciò che, nella disponibilità di Ruotolo, possa eventualmente collegarlo al delitto. Al Comando provinciale sono anche stati affidati gli incarichi ai periti per procedere con accertamenti irripetibili sui campioni di arma rinvenuti la scorsa settimana nel laghetto del parco di San Valentino, che si trova non distante dalla palestra in cui il 17 marzo scorso Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza sono stati uccisi.
Intanto, dopo che l’indagato si è difeso affermando di essere assolutamente estraneo alla vicenda, anche il suo avvocato ha detto che il giovane riuscirà a dimostrare la sua innocenza. “Il mio assistito saprà certamente dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati”, ha detto questa mattina l'avvocato Roberto Rigoni Stern. “La nostra disponibilità è piena – ha aggiunto il difensore – e per questo chiederemo un interrogatorio urgente nel quale chiarire qualsiasi dubbio. Anche per questo motivo, Giosuè rientrerà a Pordenone già nelle prossime ore”. L’indagato per i delitti di Trifone e Teresa ha dichiarato che si trovava a casa da solo la sera del duplice omicidio di Pordenone ma non avrebbe un alibi forte dalla sua parte. Avrebbe detto inoltre di non aver mai avuto una pistola e ha confermato di aver portato a spalle la bara di Trifone Ragone il giorno dei suoi funerali spiegando che “era il minimo, era doveroso”.