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Fidanzati uccisi a Pordenone, il giallo forse a una svolta

Sommozzatori in arrivo da Genova cercheranno l’arma del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza nel laghetto del parco di San Valentino, la più vasta area verde della città vicino al luogo del delitto.
A cura di Susanna Picone
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Il giallo del duplice omicidio di Pordenone è forse a una svolta. Da quanto si è appreso, all’alba di giovedì i sommozzatori di un reparto specializzato dei Carabinieri, in arrivo da Genova, cercheranno l'arma del delitto nel laghetto del parco di San Valentino, la più vasta area verde della città che si trova a poche centinaia di metri dal palazzetto dello sport dove lo scorso marzo sono stati uccisi Trifone Ragone e Teresa Costanza, coppia di fidanzati di 30 e 28 anni. Non è noto al momento chi o cosa sia stato a indicare ai carabinieri il luogo dove potrebbe trovarsi l’arma usata per uccidere i due ragazzi. Dal giorno del duplice delitto sono trascorsi ormai sei mesi ma, nonostante le indagini che non si sono mai fermate dal 17 marzo a oggi, l’assassino non ha ancora un nome. Gli inquirenti hanno valutato innumerevoli piste, anche quelle che sembravano improbabili ma per il momento è stato tutto inutile.

Sei mesi dal delitto di Trifone Ragone e Teresa Costanza – Nei giorni scorsi ha fatto il punto sulla situazione il procuratore capo della Repubblica Marco Martani. “Vi sono elementi, visti dall’esterno, incoerenti fra di loro – ha detto il procuratore Martani – . Un’arma così datata presenta seri rischi di incepparsi quando si preme il grilletto. Il che non collima con il ritratto di un professionista e non fa pensare ad ambiti legati alla malavita. D’altro canto, ci troviamo di fronte a un delitto premeditato, e nel dettaglio”. Secondo il procuratore chi ha sparato ha teso un agguato a Trifone Ragone e Teresa Costanza: “Si è appostato, li ha attesi nel parcheggio, ha fatto fuoco ed è fuggito. Non è credibile, infatti, che l’assassino abbia seguito le vittime dalla palestra: l’uscita dista solo una decina di metri dall’auto dei due fidanzati. Non c’è stato il tempo nemmeno per uno scambio di battute: il killer ha sparato da dietro”. Per quanto riguarda il movente, il procuratore ha fatto sapere che gli inquirenti sono ancora al lavoro.

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