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“Discoteca abusiva al Papeete”, a processo i proprietari: coinvolto europarlamentare della Lega

Rossella e Massimo Casanova, titolari del Papeete Beach (lui è anche parlamentare europeo della Lega) sono stati rinviati a giudizio a Ravenna per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento, in relazione a eventi organizzati nel 2016 nello stabilimento balneare.
A cura di Davide Falcioni
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Rossella e Massimo Casanova, titolari del mai come oggi rinomato Papeete Beach (lui è anche parlamentare europeo della Lega) sono stati rinviati a giudizio a Ravenna per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento, in relazione a eventi organizzati tre anni fa nel noto stabilimento balneare di Milano Marittima. In pratica gli aperitivi musicali diventavano un'autentica discoteca all'aperto sprovvista, secondo la tesi dell'accusa, delle necessarie autorizzazioni.  L'accusa è scattata nell'ambito di un controllo svolto dai carabinieri la sera del 10 agosto 2016: in quell'occasione i militari si imbatterono in un aperitivo musicale, organizzato per l'intera stagione, senza la necessaria valutazione della sicurezza da parte di una commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.

Nello stabilimento balneare – protagonista la scorsa estate di non poche polemiche che hanno visto protagonista l'ex ministro degli interni Matteo Salvini – era stato organizzato l'evento "10 the all star night", corredato da pista da ballo, pedane per l'esibizione delle cubiste e una consolle per vocalist. Rossella Casanova, presidente del cda della Papeete srl, spiegò ai carabinieri che l'aperitivo non era altro che un appuntamento musicale, ma che come organizzatori non potevano impedire alle persone di ballare. A riprova, mostrò una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) presentata al Comune di Cervia su quel tipo di spettacolo. Per gli inquirenti, tuttavia, quella Scia non era mai stata depositata e in ogni modo sarebbe stata idonea a una capienza massima di 200 persone mentre quella sera, secondo una valutazione empirica, ce n'erano migliaia.

Sostanzialmente secondo l'accusa la società, alla luce dei nuovi orari di apertura fissati dal Comune per gli stabilimenti balneari nell'estate 2016, avrebbe organizzato per tutta la stagione un aperitivo musicale dalle 16 a mezzanotte, con afflusso di migliaia di persone e senza alcuna valutazione della sicurezza da parte di una commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.

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