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Orrore a Macerata, spari contro gli immigrati

Ferito da Traini a Macerata, Gideon fugge dall’ospedale: “Rischia infezioni anche mortali”

Gideon Azeke, tra i 6 migranti feriti da Luca Traini a Macerata, è fuggito dall’ospedale dove era ricoverato in seguito a un intervento di rimozione di un proiettile dalla gamba. L’appello dei medici: “Fatelo tornare, rischia una infezione che potrebbe costargli la vita”.
A cura di Ida Artiaco
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Gideon Azeke
Gideon Azeke.
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"Se non torna subito rischia di morire". È questo l'appello lanciato nelle ultime ore dai medici dell'ospedale di Macerata da cui è fuggito Gideon Azeke, 27enne ghanese tra i feriti della sparatoria messa in atto la mattina dello scorso 3 febbraio da Luca Traini per le strade della città marchigiana. L'uomo, colpito mentre era in bicicletta alla gamba destra da cui è stato estratto un proiettile, si è allontanato dalla struttura alle prime luci del mattino dopo aver ricevuto la visita di alcuni amici. Ma questa decisione potrebbe costargli la vita. "La ferita all'arto non è grave ma può diventarlo", hanno sottolineato i sanitari. Addirittura, potrebbe ucciderlo in caso di infezione dovuta alla polvere da sparo.

I medici hanno diramato un avviso presso i referenti delle varie comunità di stranieri presenti nella zona affinché possano diffondere e recapitare al diretto interessato il messaggio, magari convincendolo a rientrare in ospedale. Nei giorni scorsi, Gideon, sprovvisto di documenti, aveva firmato per essere dimesso ma poi era stato di nuovo ricoverato a causa dell'intenso dolore alla gamba. Medicato e convinto a restare per precauzione, è scappato e questa mattina i medici e gli infermieri non lo hanno trovato nella sua stanza. Il ragazzo fa parte dei sei migranti, tutti di età compresa tra i 20 e i 32 anni, colpiti dalla furia di Luca Traini, il 28enne autore dell'attacco a sfondo fascista per le strade di Macerata. La loro unica colpa sarebbe avere lo stesso colore della pelle del nigeriano accusato di vilipendio di cadavere nell'ambito delle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro.

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