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Federico Tavan è morto a 64 anni, addio al poeta friulano

Una vita difficile la sua, trascorsa nei manicomi e nelle strutture sanitarie per le sue crisi psichiche. Se ne è andato nella sua ad Andreis, dove viveva grazie al vitalizio della legge Bacchelli.
A cura di Biagio Chiariello
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Il poeta friulano Federico Tavan, 64 anni, è morto questa mattina nella sua casa di Andreis (Pordenone), a seguito di una lunga malattia. Tra le sue raccolte "Cràceles Cròceles" edita con i Quaderni del Menocchio, nel '94 anche un testo teatrale "L'Assoluzione", "Augh!" . L'ultima pubblicazione risale al 2009 e si intitolava "Trapolant".  Lo scrittore ha vissuta una esistenze travagliata, orfano di madre e ricoverato in manicomio a solo 12 anni per le sue crisi psichiche, per poi passare il resto della vita tra una struttura sanitaria e un'altra. Dal 2008 viveva a Andreis grazie al vitalizio ricevuto nel 2008 (legge Bacchelli). Spesso esclamava : "Solo la poesia mi ha salvato dal suicidio". Il decesso è avvenuto nel sonno e a fare la scoperta sono stati gli operatori dell'assistenza famigliare che lo seguivano da anni. Molto apprezzato dai letterati Claudio Magris, Franco Loi, Giovanni Tesio e Carlo Ginzburg, ha pubblicato anche nei quaderni del Menocchio: Màcheri 1984, Lètera 1984, Cjant dai dalz 1985, La nâf spâzial 1985, J' sielc perávalis 1991. Da màrches a madònes, 1994 Biblioteca dell'immagine, Amalârs 2001 KV, Cràceles cròceles, Circolo culturale Menocchio 1997-2003, L'assoluzione, tradotto in teatro, Federico Tavan: la strega sulla testa di Maurizio Bait 1999, Biblioteca dell'immagine.

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