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Famiglia che vive nel bosco

Famiglia nel bosco, la tutrice dei tre bimbi: “Non sanno leggere, la figlia maggiore sa scrivere solo il suo nome”

Ancora lontano il rientro a casa dei tre bimbi cresciuti nel bosco di Chieti e ora affidati a una casa famiglia. La tutrice che li segue ha affermato che i fratellini non saprebbero infatti leggere e che la più grande dei minori sa scrivere sotto dettatura solo il suo nome. “Relazione che redigerò sarà nell’interesse dei minori” ha sottolineato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sembra ancora lontano il rientro a casa dei tre fratellini cresciuti nei boschi di Chieti affidati a una casa famiglia dal Tribunale. I genitori avevano dato l'ok per la ristrutturazione della casa in pietra nella quale i minori vivevano, spostandosi in un'altra casa nel bosco offerta gratuitamente da un imprenditore e situata poco lontano dall'abitazione da riorganizzare.

A poco però è valsa questa mossa: la tutrice che segue i tre bimbi, infatti, ha parlato ai media di "tempi più lunghi" per il riaffido anche per poter parlare con i genitori dell'obbligo scolastico. Il Tribunale vuole ulteriori garanzie, mentre la tutrice Maria Luisa Palladino ha recentemente parlato del percorso educativo dei minori che prima di entrare in casa famiglia seguivano un percorso di homeschooling regolarmente autorizzato da un istituto scolastico della zona.

I piccoli, stando a quanto risulta dai documenti, hanno superato gli esami di fine anno per accedere alla classe successiva e proseguire con il percorso di homeschooling, ma secondo Palladino i tre fratelli non saprebbero in realtà leggere e solo ora starebbero imparando l'alfabeto. La bimba più grande, che dovrebbe accedere alla terza elementare, saprebbe scrivere sotto dettatura solo il suo nome. "La mia relazione – sottolinea Palladino – sarà redatta nell'interesse dei minori".

Martedì i genitori dei tre bambini hanno incontrato i rappresentati dell'ambasciata australiana e gli assistenti sociali della casa famiglia di Vasto. Secondo quanto riporta Il Messaggero, il papà dei piccoli avrebbe riferito ad alcuni amici di essere "più fiducioso" sul rientro a casa della famiglia prima di Natale.

Nei prossimi giorni i tre bimbi saranno sottoposti alla visita di un neuropsichiatra infantile e nel frattempo si lavora per permettere al padre di trascorrere più tempo con i figli: martedì, giovedì e sabato potrebbero diventare giornate regolari di incontro. Nel frattempo, il 16 dicembre in Corte d'Appello dell'Aquila ci sarà l'udienza per il ricorso contro l'ordinanza del Tribunale per i minorenni con la quale era stato disposto l'allontanamento dei bambini dalla casa familiare.

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