Famiglia devastata dal Coronavirus: morti padre, madre e figlio. Paternò sotto choc

Tragedia a Paternò dove il Coronavirus ha decimato una famiglia uccidendo padre, madre e figlio. Una notizia che ha lasciato sotto choc tutta la comunità del centro in provincia di Catania, mentre cresce la paura per l'aumento e l'effetto dei contagi in tutta la Sicilia. A perdere la vita sono stati Carmelo Santonocito, di 78 anni, la moglie Alfia Sciuto, di 73, e il figlio Giovanni, di 46. Attanagliati dal dolore gli altri due figli. Ai funerali hanno partecipato pochi familiari, molti infatti sono risultati positivi al Covid nelle ultime ore. Solo il terzo figlio della coppia, Claudio, di 39 anni, è risultato negativo. All' ospedale "Maria Santissima Addolorata" di Biancavilla è peraltro ricoverato un altro fratello, Santo, 48 anni, che comunque sembra in ripresa e dovrebbe essere dimesso nei prossimi giorni.
Il primo a perdere la vita era stato Carmelo, alla vigilia di Natale. Nella notte dell’Epifania, invece, se n'è andato Giovanni. Due giorni fa la madre Alfia: intubata in ospedale, le condizioni della donna si erano aggravate negli ultimi giorni. Travolto dal dolore Claudio: "Una situazione assurda e terribile che ci ha devastati. In pochi giorni la mia famiglia è stata sterminata da questo maledetto Covid. Ero riuscito a parlare con i miei genitori due giorni prima al telefono… volevo vederli, fare loro una sorpresa… e invece è crollato tutto in pochissimi giorni. E’ una tragedia immensa".
Ed ora Paternò è partita una gara di solidarietà per raccogliere fondi per la famiglia atterrita dal Coronavirus. Nel paese etneo è molto alto il numero dei decessi: 48 dall’inizio della seconda ondata della pandemia. "La famiglia Santonocito – dice il sindaco Nino Naso – è stata distrutta. Tutta la comunità è stata colpita in modo forte; faremo la nostra parte per aiutarla. Invito tutti alla prudenza, l’attenzione deve essere massima sui nostri comportamenti quotidiani. Mascherine sempre indossate, distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani ed evitare gli assembramenti. Sono questi, in attesa del vaccino, i soli mezzi che abbiamo per combattere questo maledetto nemico invisibile".