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Ex assicuratore si sarebbe finto santone per una truffa milionaria: indagato

Un ex assicuratore di 42 anni sarebbe accusato di aver compiuto una truffa milionaria ai danni di un gruppo di fedeli fingendosi un santone per indurre le sue vittime a finanziare un “Progetto Divino” ispirato direttamente da Dio. Le indagini sono partite a marzo 2020 dopo la denuncia del marito di una delle vittime.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un ex agente assicurativo di 42 anni, residente nella provincia di Alessandria, si sarebbe finto santone per una truffa milionaria a discapito di fedeli di un gruppo religioso. A fare la prima denuncia nel marzo 2020, un imprenditore versiliese che alla Questura di Massa Carrara ha detto che sua moglie era stata circuita e indotta a consegnare un'importante cifra di denaro a una persona che aveva approfittato della sua devozione religiosa. Subito sono partite le indagini che hanno condotto al 42enne: l'uomo, dopo essersi accreditato presso un attivo gruppo religioso con falsi attestati di merito e millantando importanti conoscenze negli ambienti delle forze di polizia e della magistratura, avrebbe messo in atto la truffa.

Il "Progetto Divino"

Il 42enne, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato estromesso dalle precedenti attività assicurative. Nel corso degli incontri ufficiali del gruppo religioso avrebbe convinto le vittime di avere "doti divine", ponendosi così come "guida spirituale" per le attività di culto. Avrebbe indotto le vittime a credersi prescelte per un "Progetto Divino" di rinnovamento della Chiesa. Il tutto presupponeva la formazione di nuove "Sacre Famiglie" di cui sarebbe stato capostipite per volontà divina.

Lo scopo sarebbe stato quello di circuire le malcapitate fedeli e farsi così consegnare denaro. Avrebbe fatto credere alle donne di collaborare con preti esorcisti inesistenti gestendo falsi account di posta elettronica. "I Don", così si chiamava il gruppo dei finti preti, erano diventati un vero punto di riferimento per le vittime. A loro si rivolgevano per confessare turbamenti interiori e psicologici. In questo modo l'indagato avrebbe controllato i loro sentimenti e, secondo l'accusa, avrebbe influenzato ogni scelta a suo esclusivo vantaggio.

Le email false

La Polizia ha sequestrato centinaia di email che potrebbero fungere come prove. Ai fedeli che avevano dubbi scriveva tramite le sue false identità che i familiari che volevano aprire loro gli occhi erano in realtà posseduti da demoni che intendevano ostacolare il progetto.

Il 42enne avrebbe dispensato salmi e preghiere per i fedeli che passavano ore a pregare affinché lui potesse liberarsi dei "lacci del Demonio" e portare a compimento il "Progetto Divino", dietro versamenti di denaro effettuati dalle fedeli su PostePay. Sembra che così facendo l'uomo si sia fatto consegnare oltre 1 milione di euro. L'indagine della Polizia, sostenuta da intercettazioni telefoniche e telematiche, ha riguardato anche la ricostruzione di tutti i movimenti di denaro effettuati dall'indagato che avrebbe comprato diverse autovetture.

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