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La storia del piccolo Evan, ucciso di botte a 2 anni

Evan ucciso a 21 mesi, la denuncia del papà bloccata per giorni tra le procure

Fratture tumefazioni e una ferita infetta hanno portato il piccolo Evan Giulio Lo Piccolo, 21 mesi per ben tre volte all’ospedale di Noto prima del decesso avvenuto lo scorso 17 agosto, per le conseguenze delle percosse. Tre referti, dunque, e un esposto del papà naturale del bambino rimasto fermo tra Genova e Siracusa potevano accendere un faro sulla pericolosità delle condizioni in cui il piccolo viveva in famiglia, a Modica. La madre e il compagno sono ora accusati di omicidio volontario aggravato.
A cura di Angela Marino
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Si estende includendo anche ritardi e lungaggini che hanno tenuto ferme le denunce riguardo a una potenziale situazione di violenza domestica l'indagine sulla morte del piccolo Evan Giulio Lo Piccolo, il bimbo di 21 mesi di Modica (Ragusa) per la cui morte sono stati fermati, la madre 23enne Letizia Spatola e il compagno Salvatore Blanco di 32 anni. Entrambi sono accusati di omicidio volontario aggravato e maltrattamenti.  La morte del piccolo sembrerebbe una tragedia tristemente annunciata da ben tre accesi al pronto soccorso dell'ospedale di Noto da maggio alla data del decesso del piccolo. Il 27 il bimbo è arrivato in ospedale con una frattura scomposta del femore, tumefazioni dell’anca e al ginocchio destro. Pochi giorni dopo, il 12 giugno, è stato invece curato per una ferita infetta. Il 6 luglio è tornato in pronto soccorso con una frattura alla clavicola sinistra. Episodi troppo ravvicinati, troppo cruenti, per non essere letti come preoccupanti indicatori di una potenziale situazione di violenza e infatti proprio uno di questi ha dato il via a una segnalazione a carico della madre, indagata per maltrattamenti.

Sotto la lente, tuttavia, il ritardo con cui  è stata trasmessa a chi di competenza la denuncia del papà del bimbo, partita il 6 agosto scorso, da Stefano, 26 anni, genovese, padre naturale del piccolo, e giunta il Procura solo il 22 agosto. Nel frattempo, come confermato dai magistrati, l’incartamento era fermo in attesa di essere "messo in spedizione", cosa che è avvenuta il 14, ben dodici giorno dopo, per poi essere "effettivamente spedito il 17 agosto". Tra queste due date sedici giorni che avrebbero potuto, forse, fare la differenza tra la vita e la morte per il piccolo Evan. Se lo chiede il padre ora il Stefano Lo Piccolo, che da tempo cercava di portare all'attenzione la situazione di pericolo in cui viveva il figlioletto. Le indagini nella casa di Modica dove il bimbo viveva con madre e patrigno, hanno infatti evidenziato la presenza di sangue nella culla e sul cuscino del bimbo. Letizia Spatola, come risulta dalle indagini, era del resto già stata indagata per maltrattamenti,

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