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Eutanasia, il cardinale Zuppi: “Celebrerei i funerali di chi sceglie il suicidio assistito”

Dalla pedofilia nella chiesa, passando per il ddl Zan e lo ius scholae. Sono tanti i temi affrontati dal Cardinal Matteo Zuppi, presidente della CEI, tra questi anche quello dell’eutanasia: “I funerali di una persona che ha scelto il suicidio assistito? Li celebrerei”.
A cura di Chiara Ammendola
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Il cardinale Zuppi
Il cardinale Zuppi

“I funerali di una persona che ha scelto il suicidio assistito? Li celebrerei”. A dirlo è Matteo Zuppi, presidente della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, ovvero l'assemblea permanente dei vescovi italiani. In una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair durante la quale ripercorre vari momenti della sua vita, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna da oltre 7 anni, ribadisce la posizione della Chiesa che è contraria all'eutanasia ma accoglie invece l’applicazione delle cure palliative: “Si resta fino all’ultimo accanto all’amato, facendo di tutto per togliere la sofferenza del corpo e dello spirito – spiega Zuppi – quindi senza alcun accanimento, ma difendendo sempre la dignità della persona”.

Parole che giungono dopo la vicenda di Elena, signora veneta di 69 anni affetta da una importante patologia oncologica polmonare irreversibile, che è stata accompagnata in una clinica in Svizzera da Marco Cappato per potere accedere legalmente al suicidio assistito. Quest'ultimo si è autodenunciato ai carabinieri di Milano ed ora indagato dalla Procura per aiuto al suicidio. Ma quello dell'eutanasia non è l'unico tema affrontato da Zuppi che sottolinea ancora una volta l'importanza dello ius scholae, su cui la CEI si è detta a favore: “La cittadinanza ai bambini che hanno frequentato le classi delle nostre scuole permette di legarli al nostro Paese, renderli “nostri”, offrire l’orgoglio di essere italiani e forse riscoprirlo anche noi – spiega – lo ius scholae rappresenta un passo per uscire dall’approccio emergenziale e assistenziale e cominciare – ritardo medio quarant’anni – ad affrontare il fenomeno migratorio in modo strutturale”.

Contraria invece la posizione della CEI rispetto al ddl Zan su cui si è discusso molto anche negli ambienti ecclesiastici: “Se sei figlio, sei figlio. Se sei fratello, sei fratello, questa è sempre casa tua – spiega – poi posso non essere d’accordo, posso essere per niente d’accordo. Per esempio: la maternità surrogata è un problema? Sì, è un problema. Ma se mi chiedi di fare un battesimo a un bambino nato così ti rispondo: certo! Lo faccio. L’ho fatto”. Infine sul tema della pedofilia e sull'indagine indipendente avvita dalla CEI all’interno della Chiesa negli ultimi 20 anni spiega: “È una delle tante cose che stiamo facendo. Vogliamo che i fatti emergano e siano esaminati con criteri scientifici”.

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